Pagine

lunedì 21 dicembre 2009

Il Natale a rischio per i cani e gatti

Cioccolata killer e piante velenose
Il Natale a rischio per cani e gatti

I consigli dell'Enpa per prevenire incidenti con gli animali domestici che vivono nelle nostre case

MILANO - Arriva Natale e aumentano i rischi per la salute e l'incolumità di cani e gatti. Assaggini di cioccolata «letali», piante tossiche, peluche che possono soffocare, luci dell'albero di Natale che ingerite possono folgorare le bestiole, «botti» che spaventano. Sono tanti i pericoli nascosti per i nostri quattrozampe nelle giornate di festa. Per affrontarli e contrastarli l'Enpa, l'Ente Nazionale Protezione Animali, suggerisce un vademecum per un Natale sereno di uomini e animali.

LE PIANTE A RISCHIO - A cominciare dalle piante. Dal vischio all'agrifoglio, sono numerose le specie vegetali che in questo periodo entrano nelle case degli italiani e ne abbelliscono gli arredi. Attenzione, però. Alcune di esse possono essere tossiche per i «nostri amici»: l'ingestione di una quantità anche piccolissima può causare avvelenamenti mortali. Per evitare tali pericoli basta adottare alcuni semplici accorgimenti e tenere le piante al di fuori della portata degli animali considerando che, specialmente i cuccioli, mordicchiano e giocano con ogni cosa.

CIOCCOLATA KILLER - Non sottovalutare la cioccolata. Sono forse in pochi a sapere che 1,3 mg di cioccolato amaro e 13 mg di cioccolato al latte possono essere letali per i quattrozampe, soprattutto se gli eventuali sintomi di intossicazione non fossero riconosciuti immediatamente. Se non si vuole rinunciare a gratificare i nostri amici pelosi è possibile acquistare dolci confezionati appositamente per loro.

OSSA, FRITTI AND CO. - Particolare accortezza anche alle ricompense alimentari, che proprio durante il periodo natalizio tendono a essere somministrate con eccessiva generosità. Ossa, retine degli arrosti e cibi fritti possono causare soffocamenti e pericolose indigestioni, dagli esiti talvolta letali. Oltre a non eccedere nei «contentini», l'Enpa suggerisce di contattare il proprio veterinario di fiducia fin dalla comparsa dei primi sintomi di malessere e di avere sempre a portata di mano un numero di reperibilità notturna e festiva. Meglio sarebbe optare per un delizioso menù vegetariano: è gustoso, fa bene alla natura e presenta poche controindicazioni.

I REGALI PER LORO - Scegliere con particolare cura i regali di Natale per i nostri compagni di vita. Palline, giochini e peluche se ingeriti - anche in piccola parte - possono provocare ostruzioni dell'esofago o pericolose lacerazioni. Preferire dunque giochi sicuri e controllare gli animali nei loro momenti di svago; contattare immediatamente il veterinario in presenza di un minimo segno di alterazione comportamentale o di malessere del quattrozampe.

ATTENTI ALL'ALBERO - L'albero di Natale, con le sue bellissime luci e decorazioni, nasconde alcune insidie per i quattrozampe che, irresistibilmente attratti dalle palline e dai fili colorati, rischiano però di rimanere folgorati o di essere soffocare dall'ingestione.

BOTTI DA BRIVIDO - Per festeggiare serenamente il 2010 attenzione ai «botti di Capodanno». I quattrozampe, che hanno un udito più sensibile di quello umano - avverte l'Enpa - possono essere spaventati dal boato della deflagrazione e reagire con comportamenti istintivi, fuggendo in preda al panico e rischiando di essere investiti da automobili di passaggio, oppure provando l'impulso a scappare dall'abitazione scavalcando il balcone o la finestra. Per la serata di fine anno la Protezione Animali consiglia ai proprietari di cani di tenere il loro quattrozampe al guinzaglio; di tenere chiusi temporaneamente in un luogo comodo e rassicurante gli animali, anche quelli che normalmente vivono all'esterno; di assicurarsi che l'eventuale tatuaggio identificativo sia leggibile, che il microchip sia registrato all'anagrafe canina, che l'animale indossi la medaglietta identificativa (con indirizzo e telefoni validi); di mantenere un atteggiamento sereno e di non premiare manifestazioni di paura del quattrozampe con carezze rassicurative che l'animale potrebbe tradurre come una legittimazione del suo stato di paura. È inoltre possibile prevenire gli stati di ansia, rivolgendosi in anticipo al veterinario che potrà prescrivere anche rimedi omeopatici, fitoterapici o farmaci in grado di abbassare il livello di reazione e limitare l'ansia.

I CANI SMARRITI - Se qualcuno dovesse avvistare in un cane smarrito - consiglia l'Enpa - cerchi di avvicinarlo con attenzione, senza compiere gesti bruschi (potrebbe manifestare ancora paura), provi a rassicurarlo, magari offrendogli del cibo e chiami il Servizio Veterinario della Asl. Una volta raccolto e portato al canile - osserva l'associzione - sarà molto semplice risalire al proprietario tramite il microchip e, qualora non l'avesse, sarà comunque il luogo dove i proprietari potranno andare a riprenderlo. Diventare proprietari responsabili significa anche e soprattutto prevenire ogni possibile rischio per gli animali con i quali abbiamo scelto di condividere ogni momento della nostra vita.

21 dicembre 2009 - tratto da: www.corrieredellasera.it

venerdì 18 dicembre 2009

Capodogli spiaggiati morti di fame

Capodogli spiaggiati morti di fame: nello stomaco chili plastica


12:24 - CRONACA- 18 DIC 2009 L'esperto: "Buste, corte e reti. Tutta colpa dell'uomo"
Roma, 18 dic. (Apcom) - Cinque dei sette capodogli spiaggiati nei giorni scorsi sulle coste del foggiano, tra Ischitella e Cagnano Varano, sono morti di fame: avevano ingerito decine di chili di buste di plastica, scatole, corde e reti che gli hanno ingombrato lo stomaco, impedendo ai cetacei di mangiare i calamari, di cui si nutrono esclusivamente. Sono i risultati della 'autopsia' svolta sugli animali da un'equipe di ricercatori guidata dal prof. Giuseppe Nascetti del dipartimento di Ecologia e sviluppo economico sostenibile dell'università della Tuscia, di cui è anche pro-rettore, uno dei massimi esperti internazionali in questo campo. "Bisognerà spettare i risultati di tutte le analisi e vedere provenienza animali - dice Nascetti ad Apcom - ma posso dire che i capodogli sono morti di fame: esaminando 5 animali su 7 abbiamo trovato il loro stomaco colmo di plastica. Era una cosa che in realtà avevo già osservato negli anni '80 a Ortona. Soprattutto buste, quelle nere grandi dell'immondizia. Evidentemente - prosegue - il loro sistema di sonar è stato confuso dal traffico navi e da esercitazioni, soprattutto dalle navi che vanno a fare sondaggi per idrocarburi che 'sparano' in mare dei colpi pneumatici molto forti che possono sfasare i loro sonar". "La plastica gli ha impedito di mangiare ingombrandogli lo stomaco: non hanno riconosciuto più i calamari e hanno ingerito la plastica. Cinque dei sette erano moribondi - dice ancora il professore - e il vento di tramontana li ha condotti verso riva: gli altri due invece stavano meglio, avevano mangiato dei calamari, erano ancora vivi e sono morti perchè hanno seguito il branco dei maschi e si sono spiaggiati". Secondo Nascetti "questa cosa della plastica è stata sottovalutata, ma è uno degli elementi importanti: dovrebbe far molto riflettere i nostri potenti riuniti a Copenaghen. Le attività umane stanno distruggendo il pianeta, e lo dice uno che non è un ambientalista, ma un ricercatore. Voglio anche fare un apprezzamento per l'equipe con cui ho lavorato, è importante in un momento in cui spesso si parla male degli ambienti universitari".

Fonte : APCom

martedì 8 dicembre 2009

Lega cagna a catena e la lascia morire

Lega cagna a catena e la lascia morire insieme ai cuccioli

5 - 12 - 2009 Ha legato una cagna incinta ad una catena, e se n'è andata via per sette mesi. Quando è tornata, la cagna aveva partorito, ma sia lei che i cuccioli erano morti di fame. Ora rischia fino a due anni di carcere.

Olivia Perszewska è un'insegnante di scuola elementare, ha 29 anni e vive a Strzemieszyce, in Polonia. Prima di partire per una lunga vacanza, ha legato la cagna ad una catena, nella sua cucina. E durante questa vacanza, che si è prolungata per sette mesi, ha partorito cinque cuccioli. Ma siccome non avevano da mangiare, sono morti, uno ad uno. I cuccioli sono stati trovati ancora attaccati alle mammelle: cercavano del latte che non c'era, visto che la mamma era morta prima di loro.

Ad avvisare la polizia sono stati i vicini di casa della donna, dopo che per settimane hanno dovuto sopportare i lamenti di questi animali. La foto che vedete sopra ha fatto il giro del mondo, e ha indignato gli internauti: ritrae i cuccioli e la mamma morti. La donna è stata sospesa dalla scuola nella quale insegnava, mentre la polizia l'ha incriminata per crudeltà nei confronti di animali. Sconvolti i vicini: "Cosa puo' insegnare una persona così ai bambini, se tratta in questo modo gli animali? E' una sciagurata". Lei, però, si difende: "Mi sono dimenticata di lasciare loro del cibo. Amo i miei cani, e non mi sento colpa".

Scritto da Marco Stefanini

sabato 5 dicembre 2009

Animali in estinzione

L'ombra cupa dell'estinzione si allunga

Sono sempre di più le specie a rischio sul nostro pianeta. Dall'ultimo aggiornamento della Lista Rossa dello IUCN emenrge che 17.291 specie delle 47.677 che sono state analizzate sono a rischio. Questo significa che sono minacciati di estinzione il 21% dei mammiferi, il 30% degli anfibi, il 12% degli uccelli, il 28% dei rettili, il 37% dei pesci di acqua dolce, il 70% delle piante e il 35% degli invertebrati (28/11/09)

L'evidenza scientifica di una seria ondata di estinzioni si rafforza” ha dichiarato Jane Smart, Direttrice del Biodiversity Conservation Group dello IUCN. “A gennaio partirà l'Anno Internazionale della Biodiversità ma è già evidente che gli obiettivi di contenimento della perdita di biodiversità che ci si era posti per il 2010 non verranno raggiunti. Sarebbe ora che i governi assumessero impegni seri per la conservazione delle specie perchè il tempo a disposizione si sta esaurendo.”

Delle 5.490 specie di mammifero esistenti, 79 sono Estinte o Estinte allo stato selvatico; altre 188 sono A rischio critico di estinzione, 449 A rischio di estinzione e 505 Vulnerabili. Il Voalavo orientale (Voalavo antsahabensis) appare per la prima volta nella lista come A rischio: si tratta di un roditore endemico del Madagascar che vive in una ristretta zona di foresta tropicale seriamente minacciata dall'espansione delle colture con la tecnica del “taglia e brucia”.

I rettili presenti nella lista dello IUCN sono diventati oggi 1.677 con ben 293 nuovi ingressi. Le specie minacciate di estinzione sono 469 e 22 sono Estinte o Estinte allo stato selvatico. “I rettili stanno sicuramente soffrendo, ma il quadro potrebbe essere in realta’ decisamente peggiore". Ha osservato Simon Stuart, presidente della Species Survival Commission dello IUCN. “Abbiamo bisogno di una valutazione complessiva di tutte le specie di rettili per redenrci realmente conto della situazione, ma on disponiano dei 2-3 milioni di dollari che sarebbero necessari per completare questa operazione.

Nectophrynoides asperginisPessime le notizie per gli anfibi. Con ben 1.895 delle 6.285 specie a rischio, sono la categoria piu’ esposta. Tra loro 39 specie sono Estinte o Estinte allo stato selvatico, 484 sono A rischio critico, 754 A rischio e 657 Vulnerabili. Tra queste una specie della Tanzania, il Nectophrynoides asperginis, e’ passato da A rischio critico a Estinto in natura benche’ fino a non molto tempo fa fosse relativamente abbondante. La costruzione di una diga che ne ha ridotto del 90% il flusso did acqua nel suo habitat e un’epidemia causata dal fungo chytridiomycosis sono state letali alla specie.

Delle 12.151 piante sulla Lista Rossa, 8.500 sono a rischio did estinzione. Did queste, 114 sono gia’ Estinte o Estinte allo stato selvatico. La Regina delle Ande (Puya raimondii) e’ stata rivalutata, ma rimane nella categoria A rischio di estinzione; la piñata, che si trova sulle Ande tra Peru e Bolivia fiorisce e produce semi una sola volta ogni 80 anni e poi muore. Mutamenti climatici e l’aumento della pastorizia sono le sue principali minacce.

2.639 dei 7.615 invertebrati presenti sulla Lista Rossa sono minacciati did estinzione. Gli sceinziati hanno aggiunto 1.360 libellule portando il totale a 1.989 specie, 261 dlle quail a rischio. Gli scienziati hanno anche aggiunto 94 molluschi, portando il totale a 2.306, did cui 1,036 a rischio. Tra I nuovi ingressi, le sette specie di lumaca di acqua dolce del Lago Dianchi nella provincia dello Yunnan, in Cina, sono a rischio di estinzione. Stessa condizione per 12 dei 13 pesci di acqua dolce della stessa zona, minacciati da inquinamento, eccesso di pesca e introduzione di specie alloctone.

Sono 3.120 le specie di pesce di acqua dolce presenti sulla lista, 510 in piu’ dello scorso anno. benche’ ci sia ancora molto lavoro da fare per arrivare a una valutazione di tutte le specie note, questi dati gia’ dimostrano che 1.147 specie sono minacciate di estinzione. Un caso esemplare è il Brown Mudfish (Neochanna apoda) della Nuova Zelanda, passato da Quasi a rischio a Vulnerabile a causa della perdita di habitat. Una percentuale pari all’85-90% delle aree umide in Nuova Zelanda sono andate perdute o degradate a causa di interventi di drenaggio, irrigazione o sviluppo umano.

Neochanna apodaUn caso opposto è rappresentato dall’Australian Grayling (Prototroctes maraena), un pesce di acqua dolce australiano che è passato da Vulnerabile a Quasi a rischio grazie a una serie di interventi di conservazione, quali la realizzazione di passaggi attorno alle dighe, il miglioramento della vegetazione ripariale, la sensibilizzazione ed educazione dei pescatori e l’imposizione di serie punizioni per chi lo pesca..

"Le specie che vivono nelle acque dolci sono state a lungo trascurate. Quest’anno ne abbiamo aggiunte parecchie alla lista per confermare gli alti livelli di rischio che molte tra loro stanno affrontando” ha dichiarato Jean-Christophe Vié, vice capo del Programma Specie dello IUCN. “È urgente proseguire gli sforzi nella valutazione dello stato di conservazione, ma ancora piu’ urgente è usare questa informazione per intervenire con le opportune misure di tutela”.

La Lista Rossa dello IUCN è solo la punta dell’iceberg. Gli scienziati hanno valutato lo stato di conservazione di 47.677, un’inezia rispetto ai milioni di specie che formano la risorsa piu’ preziosa del nostro pianeta: la biodiversita’, ovvero i milioni di forme che la vita assume.

La Lista Rossa dello IUCN - Red List “Wildlife in a Changing World: an analysis of the 2008 IUCN Red List of Threatened Species” (in inglese) puo’ essere scaricata da questo sito.

Dati riassuntivi 2009:

  • Specie analizzate = 47.677
  • Specie completamente Estinte o Estinte in natura = 875 (2%) [Estinte = 809; Estinte in natura = 66].
  • Specie Minacciate di estinzione = 17.291 (36%) [A rischio critico di estinzione = 3.325; A rischio di estinzione = 4,891; vulnerabili = 9.075].
  • Specie Quasi a rischio di estinzione = 3.650 (8%).
  • Specie a basso rischio e dipendenti da sforzi di conservazione = 281 (<1%)>
  • Specie per cui mancano i dati necessari = 6.557 (14%)
  • Specie che non destano particolari preoccpazioni = 19.023 (40%)

(Fonte: IUCN)

mercoledì 2 dicembre 2009

il TAR abbatte per la 3^ volta la Regione Veneto sulla caccia

Comunicato del 2 dicembre 2009

CACCIA: non c’e’ due senza tre, il TAR Veneto boccia per la terza volta la Regione Veneto sulla caccia agli uccelli protetti: salve Peppole e Storni.

Le associazioni LAC, LAV, LEGAMBIENTE, ENPA, LIPU e WWF esultano.

La LAC: ”serve urgentemente una legge che faccia pagare i costi di queste delibere illegali direttamente ai loro promotori e non ai contribuenti”.

LAC e LIPU del Veneto: “Per la campagna elettorale delle regionali faremo i nomi di consiglieri e assessori complici e promotori della caccia in deroga”.

Oggi 2 dicembre 2009 il presidente del TAR del Veneto con un decreto presidenziale cautelare, n.1067/2009 (Cf. comunicazione in allegato), ha annullato la terza delibera della regione Veneto sulla caccia in deroga approvata il 24 novembre scorso.

Si tratta della terza vittoria consecutiva delle associazioni animaliste ed ambientaliste contro le delibere spara Peppole promosse dall’assessore regionale all’Istruzione e Caccia, la vicentina e cacciatrice Elena Donazzan e sbandierate come legittime dall’europarlamentare vicentino Sergio Berlato.

Questa è l’ennesima sconfitta che brucerà fortemente sia nel giro dei cacciatori veneti più estremisti che pretendono di sparare agli uccelli migratori protetti, sia ai loro boss rintanati nel vicentino.

Da aggiungere che nei giorni scorsi LAC, ENPA, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU e WWF hanno depositato alla Procura della Repubblica di Venezia, una dettagliata denuncia in merito alle tre delibere delibere sulla caccia agli uccelli protetti approvate dalla Regione Veneto.

Un plauso ed un ringraziamento va agli avvocati Claudio Linzola di Milano e Maria Caburazzi di Venezia senza il lavoro dei quali non avremmo ottenuto, in tempi da record, questa terza vittoria.

“Abbiamo salvato da un autentico massacro, per la terza volta consecutiva in meno di un mese, migliaia di Peppole (Cf. fotografia in allegato) e Storni.

Spero che dopo questa terza bocciatura i cacciatori si rendano conto una volta per tutte che la caccia in deroga è illegale – ha commentato Andrea Zanoni Presidente della LAC del Veneto – purtroppo da anni c’è chi, per fare i propri interessi elettorali e propagandistici, continua a mentire in merito alle deroghe previste dalla direttiva comunitaria solo in casi eccezionali e mai per la caccia.

Serve urgentemente una legge che preveda di imputare i costi di queste delibere illegali direttamente ai loro promotori.

I costi per i ricorsi al TAR, i costi per il procedimento sanzionatorio aperto presso l’Unione Europea, le sanzioni che potrebbero arrivare dalla Corte di Giustizia per la violazione della Direttiva Uccelli, devono essere pagati personalmente da Galan e dalla Donazzan e non dai cittadini veneti come purtroppo avviene adesso.

Quindi da oggi i cacciatori veneti non godono più del lodo Galan che dava loro l'immunità dal reato di bracconaggio e pertanto se spareranno agli uccelli protetti saranno punibili per legge come accade per il resto dei cacciatori italiani."

La LAC e la LIPU del Veneto annunciano – tramite i propri responsabili regionali Francesco di Grazia (delegato LIPU) e Andrea Zanoni (Presidente LAC) - che per le elezioni regionali del prossimo marzo diffonderanno i nomi di tutti i consiglieri e assessori regionali promotori e complici delle cacce in deroga in Veneto, con un esplicito invito a non votarli e a non farli votare.

LAC Lega Abolizione Caccia – Sezione Veneto – Via Cadore 15/C int.1 31100 TREVISO – www.lacveneto.it – email: lacveneto@ecorete.it, tel. 347 9385856