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lunedì 9 agosto 2010

Canidi e Felidi selvatici in grave pericolo

Canidi e felidi selvatici in grave pericolo

A lanciare l’allarme un rapporto congiunto di alcune delle principali associazioni ambientaliste mondiali. 15 specie ombrello a rischio, la cui tutela andrebbe a beneficio dell'ecosistema. Un appello al Senato USA perche' rinnovi la sua politica di tutela di alcune specie a livello internazionale (30/07/10)
Si intitola “The Fading Call of the Wild” il report appena pubblicato da Panthera, International Fund for Animal Welfare (IFAW), Wildlife Conservation Society, in cooperazione con International Union for the Conservation of Nature (IUCN) – Gruppo Specialistico Canidi e Felidi, e testimonia i crescenti rischi cui sono sottoposte le popolazioni selvatiche dei grandi felini e dei canidi piu’ rari presenti sul pianeta.

Uno SpeotoVittime di una gravissima perdita di habitat e di prede a causa dell’espansione umana e del nostro sovra sfruttamento delle risorse naturali, uccisi da cacciatori e bracconieri, i grandi felini come Leoni, Ghepardi, Leopardi delle nevi e i canidi come il Lupo etiope (Canis simensis) e lo Speoto (Speothos venaticus) devono affrontare un futuro del tutto incerto.

L’80% delle specie di grandi felini e il 25% di quelle di canidi hanno una popolazione in declino. Il report non si ferma a questi drammatici dati, ma esplora lo stato di conservazione di 15 specie che sono considerate ecologicamente vitali, dettagliando il loro stato attuale, i mutamenti delle popolazioni negli ultimi 10 anni, le soluzioni per migliorare il lroo stato di conservazione. Le specie sono state scelte in quanto “specie ombrello” la cui tutela avrebbe delle ricadute positive su altre specie ed ecosistemi.

Un secolo fa si stima ci fossero circa 200.000 Leoni (Panthera leo) in Africa: oggi sono meno di 30.000 e sono estinti in 26 paesi dove prima vivevano. La minaccia principale per loro è costituita dalla caccia – con ogni mezzo - mirata a proteggere il bestiame.

Ci sono meno di 500 Volpi di Darwin (Lycalopex fulvipes - nella foto in alto a destra), concentrate in una unica regione del Cile e quindi intrinsecamente fragili. La loro assenza di paura verso l’uomo è il loro peggiore nemico, assieme al crescente sfruttamento delle aree boscate e l’espansione delle terre agricole che le privano del loro habitat.

Primo piano di Leopardo delle nevi (Panthera uncia)I Leopardi delle nevi (Panthera uncia) non sono piu’ di 7.000 vittime di un crescente bracconaggio per la pelliccia e le ossa, ritenute “terapeutiche” dalla solita medicina tradizionale cinese.

Meno di 500 Lupi etiopi (Canis simensis) sopravvivono, la meta’ dei quali nelle Montagne Bale. Interi branchi sono stati spazzati via dalla rabbia: i rimanenti devono affrontare una crescente riduzione dell’habitat.

Uno degli animali piu’ unici dal punto di vista ecologico e genetico, il Licaone (Lycaon pictus) resiste in meno del 7% del suo habitat originario ed è estinto in 22 paesi che prima lo ospitavano. Bracconaggio e malattie hanno decimato le popolazioni in tutta l’Africa lasciando solo 8.000 superstiti.

Una coppia di LicaoniIl report chiede maggiori risorse da destinare alla conservazione e radicali cambiamenti di politiche, e in particolare l’approvazione da parte degli Stati Uniti del Great Cats and Rare Canids Conservation Act che potrebbe fornire assistenza alla conservazione delle 15 specie trattate nel report.

Introdotto nel 2004 e in scadenza se il Senato USA non lo rinnovera’, questa norma garantisce ai felini e canidi selvatici la stessa forma di assistenza che è garantita ad altre specie, come Tigri, tartarughe marine, elefanti e grandi primati attraverso il Multinational Species Conservation Fund, amministrato dal U.S. Fish and Wildlife Service.

(Fonte: International Fund for Animal Welfare)