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mercoledì 20 ottobre 2010

Cane evirato e sbudellato....

Orrore a Qualiano (NA): cane evirato e sbudellato lasciato in strada per giorni

di redazione | 20 ottobre 2010

GEAPRESS – Finora di animali evirati lo avevamo appreso da alcuni cacciatori (vedi articolo GeaPress). Secondo loro è normale che un cacciatore debba evirare un cinghiale prima di mangiarlo. A Qualiano (NA), invece, il cane non doveva mangiarlo nessuno, ma lo hanno lo stesso evirato e sbudellato.

Orrendo taglio al pene e non meno raccapricciante all’addome con fuoriuscita dell’intestino. Dolorante ed abbandonato per più tempo, finché Roberta non lo l’ha trovato e caricato in macchina per portarlo dal veterinario. Niente si può dire sulla prognosi. Angelo (nella foto) ha la febbre alta ed è disidratato. Ha inoltre più pezzi di pelle asportata. Gli intestini, almeno quelli, si sono potuti … risistemare. Per il resto, se si salverà, si dovrà forse procedere a togliere qual poco che gli hanno lasciato.

Qualcosa si può dire, però, su quello che è successo dopo a Roberta. A Qualiano i cani dovrebbero finire nel canile convenzionato. Canile molto noto alle cronache animaliste e non. Famosa la vicenda dei cani prelevati e spariti. Se ne occuparono anni addietro i Carabinieri. Le spoglie dei defunti dovevano finire all’inceneritore ma lì non risultavano essere mai arrivate. Reato prescritto, e comunque storie non più recenti. C’era ancora la vecchia lira e qualcuno riferì di guadagni netti da venti milioni al mese. Ma Roberta non è potuta arrivare fino a queste vecchie storie. Si è scontrata con un problema più spicciolo ma non per questo meno antipatico. Per il trasporto, infatti, c’è un mezzo ma prima, dice Roberta, si dovrebbe chiamare il Comune e da qui i Servizi Veterinari dell’Asl 2 di Napoli. Questo se qualcuno rispondesse. Roberta si è finanche rivolta ai Carabinieri. Niente, a quanto pare, non ci sono riusciti neanche loro. L’Asl le sarebbe servita quantomeno per le prime cure. Ora, invece, è tutto a sue spese. Se si salverà conta di poterlo dare in adozione. Non è neanche il primo caso. La personale statistica di Roberta Miro annovera cagnetti bruciati e gattini tagliati, questa volta, però, in maniera più decisa rispetto a quanto hanno fatto al povero Angelo.

Peccato che dalle sue parti non si facciano sterilizzazioni per prevenire il randagismo, così come pura utopia è il controllo dei microchip dei cani padronali. Del resto a cosa servirebbe la politica del canile convenzionato? (GEAPRESS – Riproduzione vietata senza citare la fonte).

domenica 17 ottobre 2010

Strage di piccioni a Milano

Milano: strage di piccioni in piazza Duomo

di redazione | 16 ottobre 2010

GEAPRESS – 80 piccioni morti in piazza Duomo, avvelenati, per la conferma si aspettano gli esami di laboratorio della ASL milanese.

La notizia è stata riferita dal Vicesindaco e Assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, che poi ha commentato: “E’ stato un gesto di pura cattiveria, stupido e pericoloso. E per cui sono in corso accertamenti anche attraverso le telecamere per individuare il responsabile. Ricordo che nell’area di piazza Duomo già vige un’ordinanza che vieta di dare del mangime ai piccioni. E la Polizia Locale è impegnata a fare rispettare il provvedimento”.
Si ritiene che l’avvelenamento sia stato provocato da antiparassitari mescolati a mangime.

Gli avvelenamenti e le stragi di piccioni sono, purtroppo, all’ordine del giorno nelle città italiane,una vera e propria guerra alla colomba della pace (vedi articolo GeaPress ).

Dobbiamo date atto agli amministratori del Comune di Milano, che i provvedimenti prescritti contro lo spargimento dei bocconi avvelenati sono stati presi. Infatti, la zona è stata immediatamente recintata per la opportuna bonifica, sono stati disposti gli esami autoptici e sono partite le indagini per identificare il responsabile. Restano l’amarezza e il dolore per l’ennesima violenza gratuita. (GEAPRESS – Riproduzione vietata senza citare la fonte).

martedì 12 ottobre 2010

2013-STOP AI TEST COSMETICI SUGLI ANIMALI-invia mail!

INVIA ANCHE TU UNA MAIL DI PROTESTA

FAI GIRARE A TUTTI I TUOI CONTATTI



L’ennesima storia che ha come vittime animali indifesi: slitta ancora una volta il divieto di sperimentare i cosmetici.

12 Ottobre 2010

Anche se la commissione europea salute e consumatori stabilisce che a marzo 2013 scatterà il divieto di testare cosmetici sugli animali, facciamo stento a crederci. E non abbiamo tutti i torti: il primo bando era stato fissato nel 1998, poi nel 2000 e ancora nel 2002. Oggi si parla del 2013. Quanto tempo dovrà ancora passare? Quanti animali dovranno ancora soffrire?

(Fonte: Geapress)

Se la normativa lascia a desiderare, molte aziende di cosmesi hanno preso la decisione etica di non testare i loro prodotti sugli animali. Come riconoscere una crema, uno shampoo o un mascara cruelty free?
Teoricamente un prodotto cruelty free significa ‘Non Testato su Animali’ ECEAE (European Coalition to End Animal Experiments). Eppure sorgono molte perplessità: ‘prodotto non testato sugli animali’ significa che anche gli ingredienti di cui è composto non sono stati testati sugli animali? I dubbi restano.

Secondo la dottoressa Antonella de Paola, autrice della Guida ai prodotti non testati su animali (ed. Cosmopolis) e attiva sostenitrice dei diritti degli animali, è il consumatore che ha il coltello dalla parte del manico. Nella scheda di presentazione del testo si legge che “Imparare a riconoscere i prodotti che non sono costati dolore e morte a migliaia di animali è molto importante per poter fare scelte consapevoli e indirizzare il mondo della produzione nella direzione da noi voluta.
Questo è lo scopo della Guida: fornirci uno strumento di consumo critico per incentivare le aziende a proseguire in questa direzione e dare un segnale forte a chi deve legiferare per metter fine una volta per tutte a una pratica che da un lato condanna gli animali ad atroci torture dall’altro non tutela minimamente gli esseri umani ma solo gli interessi delle multinazionali.
Nel testo, una pratica miniguida da ritagliare e portare con sé, per sapere sempre quali prodotti scegliere“.


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INVIA LA TUA LETTERA DI PROTESTA:

a: SANCO-COSMETICS-REPORT@ec.europa.eu

oggetto:

2013 Cosmetics testing public consultation response


testo:

2013 Cosmetics testing public consultation response

In 2003, the EU Cosmetics Directive was amended to ban the sale of cosmetics containing ingredients tested on animals from 2009 for all but three types of animal test and from 2013 for the remaining animal tests (repeat dose toxicity, toxicokinetics and reproductive toxicity).

I wish to express my dismay that: This consultation appears to be concerned primarily with technical aspects of the development of alternatives to animal tests rather than with the views of EU citizens – the campaign to end animal testing of cosmetics ingredients has been running for decades and has widespread public support, but the consultation largely ignores this The draft report for consultation includes other tests in addition to the three tests for which the ban is not scheduled to take effect until 2013 – the sale of cosmetics containing ingredients that have undergone animal testing in these other areas is already prohibited under EU legislation and should not be part of this consultation.

I believe that the 2013 ban should be maintained irrespective of the availability of alternative testing methods. There are already thousands of cosmetics ingredients available that have been shown to be safe. The development of new cosmetics does not justify the suffering caused to animals. Any delay in enforcement of the 2013 ban will destroy my faith in the ability of EU decision makers to listen to the views of citizens.

I call on you to:

1) Ensure that the 2009 ban is properly enforced;

2) Ensure that the 2013 ban is implemented without delay

nome, cognome, città e nazione

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