domenica 29 novembre 2009
La battaglia dei cornuti
Tratto da: stampalibera
martedì 24 novembre 2009
Caccia - la Regione Veneto ci riprova
Comunicato del 24 novembre 2009
CACCIA: La Giunta regionale del Veneto approva una terza delibera per la caccia in deroga a storno e peppola.
Le associazioni: atto gravissimo, domattina presenteremo richiesta urgente di sequestro e nuovo ricorso al TAR.
"Dopo le due recentissime bocciature del TAR Veneto la Giunta riapprova una terza delibera: un atto ingiustificabile e gravissimo" questa l'opinione della associazioni ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU e WWF dopo aver appreso che su proposta dell'Assessore regionale alla caccia Elena Donazzan, la giunta regionale del Veneto ha approvato una nuova delibera che riapre le cacce in deroga per le specie storno e peppola a partire da mercoledì 25 novembre fino al 31 dicembre 2009 .
A seguito, infatti, dei due ricorsi presentati dalle associazioni ambientaliste e animaliste lo scorso 6 novembre era stata bloccata per la seconda volta la caccia alle specie fringuello, peppola, pispola e storno, caccia illegittima come dimostrano le prese di posizione della Commissione Europea e del TAR del Veneto.
Domattina i legali di ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU e WWF chiederanno alla magistratura veneta il sequestro d'urgenza della fauna selvatica oggetto di caccia in deroga e depositeranno un nuovo ricorso al TAR del Veneto contro questa terza delibera, Oltre a ciò, concludono le associazioni, abbiamo dato mandato ai nostri legali di valutare la possibilità di presentare una ferma denuncia per abuso in atti d’ufficio nei confronti della Giunta regionale del Veneto e dei suoi assessori.
INFO Tel. 347/9385856 e-mail: lacveneto@ecorete.it
sabato 21 novembre 2009
On. Francesca Martini
| Cavalli | Francesca Martini
Pubblicato il giorno: 20/11/09
Dalle parole ai fatti
Come ho più volte ribadito il mio obiettivo è di fare dell’Italia il Paese più avanzato in Europa in materia di benessere animale. In questo contesto la tutela del cavallo rappresenta un caposaldo fondamentale di un lavoro, a mio avviso doveroso, che sta attraversando positivamente tutti i segmenti dell’articolata filiera che vede il coinvolgimento di questo animale semplicemente straordinario che molto ha dato all’uomo nella storia e che molto ci sta dando oggi con ruoli che sembrano ricchi di aspettative in termini di innalzamento del valore della relazione uomo-animale.
Per questo oggi più che mai penso l’Italia non potesse più scontare il ritardo di un vero e proprio “Codice per la tutela e la promozione del benessere e della salute del cavallo in ogni contesto esso sia detenuto”. Alcuni potranno dire “sono cose risapute”, oppure “cose che si fanno già”, ma purtroppo non è così. Molte sono ancora le situazioni in cui, anche attraverso l’attività ispettiva dei Nas, il Ministero della Salute con la mia competenza in Medicina Veterinaria e Benessere animale si deve attivare rilevando situazioni di degrado e maltrattamento.
Questione di civiltà
Per questo proprio nel contesto della straordinaria Fieracavalli 2009 ho voluto vedesse la luce il primo Codice della storia del nostro Paese e che ora è pubblicato sul sito del Ministero affinchè divenga valore condiviso e punto di riferimento per chiunque voglia detenere un equide in condizioni di “livelli essenziali di benessere”, così come li ho voluti chiamare.
Ritengo sia doveroso riconoscere agli equidi il ruolo fondamentale che hanno avuto nel lungo percorso evolutivo della civiltà umana ed è pertanto indispensabile imparare a convivere con essi in una relazione positiva che superi la dimensione di mero sfruttamento quale strumento di divertimento o di lavoro. Credo pertanto fosse fondamentale procedere in una duplice direzione: da un lato promuovere la diffusione di una corretta cultura equestre e di un’etica che va posta alla base di tutte le molteplici attività che coinvolgono il cavallo, dall’altro predisporre gli adeguati riferimenti normativi, indispensabili per una nazione moderna.
Per tale ragione ho fortemente voluto la predisposizione del primo Codice per la tutela e la gestione degli equidi nel nostro Paese che ho presentato in occasione della scorsa edizione di Fieracavalli e che attualmente è pubblicato sul sito istituzionale del Ministero della Salute. Il codice fornisce i criteri essenziali per la corretta gestione, secondo la buona prassi, e la tutela della salute e del benessere degli equidi e si applica a cavalli, pony, asini, muli e bardotti, per qualsiasi finalità siano detenuti.
Una garanzia per tutti
Costituisce un insieme di linee guida e si basa su due principi fondamentali. Il primo è la responsabilità del benessere e del controllo dell’equide da parte del proprietario e del detentore (ossia di colui che a qualunque titolo detiene l’animale) i quali rispondono, sia civilmente sia penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso. Il secondo è il rispetto delle esigenze fisiologiche ed etologiche degli equidi durante tutte la fasi di loro gestione, dalla scuderizzazione alla detenzione all’aperto, dall’allevamento all’addestramento e al trasporto.
Il codice, che è alla sua prima stesura e che dunque potrà essere implementato e sarà successivamente collegato al disegno di legge sulla tutela degli equidi che il Ministero sta predisponendo, è stato condiviso con gli Enti tecnici di riferimento - Unire e Fise - nonché con le principali federazioni e associazioni di medici veterinari ed in particolare con la F.n.o.v.i., la Federazione Nazionale dei Medici Veterinari, la S.i.v.r. (Società Italiana di Veterinari Ippiatri) e con l’A.m.n.v.i. (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani), cui desidero esprimere i miei ringraziamenti per la preziosa collaborazione su questi e sui diversi temi che il Ministero ha affrontato. Ovviamente rappresenta un punto di partenza su cui ci possiamo tutti insieme confrontare. Mi auguro che in tanti possano darci una letta e farmi avere un parere…..buon lavoro.
Sottosegretario Ministero Salute
http://www.libero-news.it/articles/view/595179
DEROGHE IN REGIONI,CASO LOMBARDIA A CORTE
Clamorosa vittoria!!!!
CACCIA: UE, NO A DEROGHE IN REGIONI,
CASO LOMBARDIA alla CORTE di BRUXELLES!
20 novembre 2009
http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/unione/20091120135034984276.html
mercoledì 18 novembre 2009
Prete critica amanti dei cani.
Il sacerdote ricorda infatti come nella Bibbia il miglior amico dell’uomo compaia in 36 citazioni, di cui 32 sono di chiaro disprezzo (anche nel Vangelo) e come venga trattato bene solo in Tobia oltre che nel Genesi, denunciando quella che sarebbe un’overdose di superficialità e consumismo, molto diffusa tra i fedeli.
“Si troveranno i soldi per il canile zonale prima che per una casa per i fratelli terzomondiali? Se sì, giuro che suonerò campane a morto, per un buon tempo, perchè sarà morta la fraternità umana. Diceva Gesù: ‘Non date le cose sante ai cani, date loro le briciole’”, afferma il sacerdote. Gli animalisti dell’area si mobilitano per protestare, minacciando di entrare chiesa coi loro “amici”. Ma don Scattolon prosegue: “io i sacramenti a loro non li posso dare. Ci sarà un perchè!”
tratto da: 100% animalisti
CHI HA PAURA DEL PIÙ NUMEROSO GRUPPO FACEBOOK ANTI-CACCIA?
CHI HA PAURA
DEL PIÙ NUMEROSO GRUPPO FACEBOOK ANTI-CACCIA?
17.11.2009
Facebook, il più famoso Social Forum ospita gruppi di tutti i tipi, compresi quelli promotori d’iniziative volte a manifestare il dissenso degli iscritti a pratiche riconosciute dalla legge ma invise
alla maggioranza degli italiani, come l’attività venatoria
Il gruppo italiano di Facebook con il più alto numero d’iscritti contro la caccia e i disegni di legge attualmente in discussione al Senato è quello titolato "Contro il Disegno di Legge (Ddl) del Sen. Orsi e gli altri Ddl che liberalizzano la caccia!" (http://www.facebook.com/group.php?gid=56221250828&ref=mf) e sta subendo, dalla seconda metà di ottobre ad oggi, un sistematico quanto misterioso stillicidio d’iscritti
che nel giro di qualche mese potrebbe portarlo all’azzeramento.
A tal proposito, abbiamo interpellato gli amministratori del Gruppo. Cosa sta succedendo?
«Arrivati a quota 78 mila e duecento cinquanta iscritti circa, ci siamo accorti che già dalla metà di ottobre il nostro gruppo, contrariamente al trend sempre in ascesa del numero di aderenti, stentava ad aumentare nonostante la consueta conferma di sempre nuovi iscritti. Memori degli stessi accadimenti nell'estate scorsa, abbiamo iniziato a conteggiare le entrate, il numero totale e quello parziale delle new entry giornaliere, annotando tutto e comunicandocelo tra di noi con la stessa posta di Facebook. Siamo consapevoli che un certo numero di persone si possono auto-cancellare, ma quanto stava accadendo non poteva essere attribuibile ad un normale fattore fisiologico. Infatti, nonostante decine di entrate al giorno il numero totale degli iscritti calava vertiginosamente al ritmo di circa 30 e anche 40 al giorno, in maniera del tutto anomala e costante.
In che modo sia possibile verificare la natura di questo stillicidio dovrebbe chiarirlo il team di Facebook che però risponde con messaggi standardizzati tipici delle FAQ, in sola lingua inglese. Infatti, abbiamo scritto a Face book e la risposta è stata che la causa poteva essere attribuibile a un... infiltrato tra di noi. In effetti, quel che sappiamo è che solo gli Amministratori possono cancellare i membri di un gruppo ma nessuno di noi aveva ovviamente questo interesse, tantomeno vi è mancanza di fiducia reciproca perché tutti motivati in questa battaglia. Ma, per fugare ogni ipotesi e provare il contrario, ci siamo cancellati a turno, senza però vedere arrestare l'emorragia d’iscritti».
Potrebbe essere l'opera di un hacker infiltrato nell'account di un amministratore?
«Improbabile. Ad ogni rientro ognuno ha cambiato la propria password di accesso ma gli iscritti scendevano ancora! Però la cosa più inquietante è che, da un'attenta analisi dell'andamento, con l'annotazione di tutti i dati nell'arco delle 24 ore, emerge che lo stillicidio continua per tutto il giorno per poi fermarsi nelle tarde ore notturne, dopo circa l’una/le due, per poi riprendere al mattino. Questo fatto potrebbe far supporre una manipolazione umana».
Ci sono persone che vi segnalano la scoperta della loro cancellazione?
«Sì, stiamo informando le persone affinché controllino la loro registrazione e c'è chi scopre di non essere più iscritto nonostante non si sia mai cancellato. Inoltre, la cosa che più ci lascia dubbiosi è che non vi è più traccia dei messaggi Facebook interni tra gli amministratori con le annotazioni degli andamenti precedenti al 12 novembre. Per fortuna che abbiamo salvato i dati altrove!».
Se fosse ipotizzabile la manipolazione volontaria da parte di qualcuno, pensate possibile che il Gruppo Facebook contro il Ddl del Sen. Orsi faccia così paura?
«E' certo che il nostro gruppo ha coagulato nel tempo buona parte degli utenti Facebook anti-caccia d'Italia, molti si sono iscritti al social forum proprio per aderirvi. Inoltre andiamo anche oltre il virtuale, giacché seguiamo direttamente e attivamente le fasi previste a livello legislativo relative al Disegno di Legge del Sen. Orsi e facciamo informazione al fine di raccogliere il dissenso alla liberalizzazione della caccia in Italia. Di certo siamo scomodi alla controparte venatoria. Il nostro Gruppo non si caratterizza per gli scontri a suon di parolacce tra anti-caccia e cacciatori, il nostro intento è fare informazione sul fenomeno caccia in Italia, fornendo anche i dati aggiornati delle vittime per armi da caccia raccolti dall'Associazione Vittime della Caccia e tenendo in all'erta il movimento circa l'iter del disegno di legge in questione.
Il Ddl ha subito una serie di arresti a causa della forte contrarietà dell'opinione pubblica, recepita trasversalmente dal mondo politico. A poco servirà alle associazioni venatorie di affiancarsi ad un'associazione pseudo-ambientalista come Fare Ambiente, anch'essa costituita da cacciatori, con la quale oggi 17 novembre terranno un convegno in Senato per rilanciare la discussione del Disegno di Legge Orsi e farlo ripartire. Le finte vesti, la gente oramai le sa riconoscere!».
Volendo scartare l'ipotesi della manipolazione volontaria del numero degli iscritti, quale potrebbe essere secondo voi la ragione di questo stillicidio di aderenti al Gruppo?
«Noi vorremmo pensare che si tratti di un bug nel sistema di Facebook, che magari si attiva solo di giorno, anche se questa particolarità ci fa un po' pensare. Di certo, se tale fosse, credo che sarebbe davvero il caso che i responsabili del social network si attivassero per porvi rimedio. Questo anche a tutela della libertà di espressione che il Social Network, promotore della comunicazione tra la gente, dovrebbe difendere. Chiediamo pertanto ai responsabili di Facebook di chiarire la natura di questo problema quanto prima, noi intanto rendiamo pubblico sulla bacheca del Gruppo tutte le statistiche dei conteggi e forse, qualcosa cambierà».
Daniela Casprini
Davide Vianello
Eva Milan
Maria-Rosaria Briguglio
Rosario Madaffari
Il Link:
http://www.facebook.com/group.php?gid=56221250828&ref=mf
domenica 15 novembre 2009
malacaccia veneta
Malacaccia veneta: sequestrati migliaia di uccellini a Vicenza
Numeri impressionanti: 3.002 beccacce, 2.035 allodole, 117 storni, 123 merli, 109 tordi bottacci, 34 tordi sasselli, 250 fringuelli, 33 peppole, 58 cesene e 139 tra pettirossi, cince, lui, fanelli, strillozzi, passere scopaiole e non solo. E poi richiami vivi come tordi, sasselli fringuelli, peppole e allodole. Tutte sequestrate dalla Polizia provinciale a un grosso commerciante di prodotti alimentari dell'Alto Vicentino sorpreso nel suo esercizio con ben 5.900 uccelli congelati ed un centinaio di richiami vivi privi di fascetta di identificazione. Un'indagine che tra l'altro potrebbe riservare ancora sorprese.
«Sono davvero soddisfatto per l'ottimo lavoro svolto dagli agenti della Polizia provinciale - ha detto Marcello Spigolon, assessore provinciale alla Caccia e pesca -. Al comandante Claudio Meggiolaro e a tutto il personale, a cominciare da quello che ha svolto materialmente l'operazione, il mio vivo apprezzamento ed il ringraziamento per l'acume investigativo dimostrato anche in questa occasione a difesa della legalità”.
I richiami vivi, tra l'altro, erano ben nascosti in un vano camuffato dell'azienda. A rendere ancor più pesante il bilancio dell'operazione, durante la quale il titolare della ditta ha cercato di opporsi al prelievo del corpo di reato e che ha determinato il piantonamento da parte degli agenti della cella frigorifera nelle ore notturne, anche il sequestro di un centinaio di fascette di vario colore false ed alcune della provincia di Verona ma soprattutto una trentina di bisturi e vari medicinali ad uso veterinario. «Servivano – spiega Meggiolaro – per selezionare i richiami. E' una pratica barbara, si incide sul fianco il volatile per determinarne il sesso, visto che sono i maschi ad essere usati per questa pratica. I medicinali servivano a supportare tali incisioni».
Per tutto ciò, il titolare della ditta è stato denunciato all'autorità giudiziaria per commercio illegale di fauna selvatica viva e morta, per detenzione di fauna protetta, per maltrattamento di animali e per esercizio abusivo dell'attività veterinaria. Con lui denunciate altre due persone sorprese ad acquistare richiami vivi illegali.
tratto da: tutelafauna
sabato 14 novembre 2009
CHI HA PAURA DEL PIU' NUMEROSO GRUPPO FACEBOOK ANTI-CACCIA CONTRO IL DDL ORSI?
CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE AGLI ANTICACCIA
CHI HA PAURA DEL PIU' NUMEROSO GRUPPO FACEBOOK ANTI-CACCIA CONTRO IL DDL ORSI?
14.11.2009
Dopo ever raggiunto circa 78.250 iscritti, si è verificata un'inspiegabile e consistente diminuzione di questi, con un ritmo di circa 30 utenti al giorno, per un totale di circa duemila unità.
La vera anomalia sta nella continuità e nella metodicità delle 'sparizioni' tutt'altro che "fisiologiche" che trovano in questo gruppo già un precedente nei mesi estivi, con la cancellazione inspiegabile di circa 1500 iscritti. Nonostante le innumerevoli e-mail spedite a Facebook, il problema continua a persistere, anche perchè il social network risponde puntualmente con messaggi automatici minimizzando il problema e suggerendo, anzi, che potrebbe essere stato un amministratore stesso ad eliminare volontariamente gli iscritti. Quindi gli amministratori del Gruppo, per escludere questa improbabile ipotesi, hanno provato anche la sospensione temporanea a turno di ognuno degli amministratori del gruppo, senza però verificare l'arresto dello stillicidio di iscritti.
In particolare nella giornata del 13-11-2009, sono successi fatti del tutto poco chiari. Blocchi di nuovi utenti, appena registrati, scomparsi e riapparsi magicamente senza nessuna logica, con un conteggio del tutto sballato da parte del contatore del Gruppo.
Non ultimo e fatto gravissimo che fa pensare a qualcosa che potrebbe andare oltre ad un problema della piattaforma (come ad un bug del sistema), la cancellazione dei messaggi Facebook privati tra gli amministratori, contenenti appunto i vari giornalieri conteggi degli iscritti, l'ora, la data e le nuove entrate, dati questi precedenti la data del 12-11.2009.
L'unica cosa certa è che il numero del gruppo è in continua diminuzione nonostante le numerose nuove iscrizioni giornaliere e che sono scomparsi i messaggi privati con i dati delle cancellazioni!
Perché il team dei gestori di Facebook non provvede a verificare un potenziale problema tecnico? Perché non verifica se il problema possa nascere magari dall'intrusione di un hacker contrario agli interessi del più partecipato Gruppo anti-caccia italiano su Facebook?
Nel caso ci fosse stato un effettivo e reale problema tecnico, Facebook dovrebbe intervenire attivamente per la soluzione, invece di lasciare che l'andamento portasse verso l'estinzione di questo famoso Gruppo anti-caccia.
I nostri dubbi, oltre gli innumerovoli tentativi fatti, sono nati anche grazie ad alcuni utenti che si sono visti tagliare fuori dal progetto, dopo aver attivamente aderito alla protesta contro la liberalizzazione della caccia proposta dal Disegno di Legge in questione. Vorremmo che il team di Facebook escludesse la manipolazione mirata ad intaccare la libertà di espressione che il Social Network, che si definisce promotore della comunicazione tra la gente, dovrebbe difendere.
Noi siamo un Gruppo importante in una realtà libera come la rete, che sta subendo un vero colpo basso e sleale in un momento molto delicato per la battaglia contro la caccia.
Chiediamo pertanto ad ognuno degli aderenti il Gruppo "Contro il DDL del Sen. Orsi e gli altri DDL che liberalizzano la caccia!" di verificare la propria registrazione e di informarci se ne risulta la cancellazione, scrivendo una mail con oggetto "sono stato cancellato!" a: aderisco.noddl.pro.caccia@gmail.com
La nostra speranza è che queste anomalie vengano risolte al più presto, in caso contrario saremo costretti a rendere partecipi i media di ciò che sta succedendo, visto che si sta mettendo in discussione la nostra libertà di esprimere il fermo NO alla liberalizzazione della caccia con lo stravolgimento della legge 157/92.
L'indifferenza dinanzi a questo tipo di negazione del diritto di protestare liberamente potrebbe galvanizzare il mondo venatorio che più volte ci ha attaccati mediaticamente e che proseguirebbe indisturbato a fare ciò che più gli comoda, senza alcun rispetto per il nostro ambiente, la fauna selvatica e chi di cacciatori in giro non ne vuol sapere. Troppi milioni di euro ogni anno sono spesi nella giostra della caccia che vi ricordiamo altro non è che l'assassinio di esseri indifesi e prevaricazione di pochi armati sulla gente pacifica.
Invitiamo a partecipare a questa protesta silenziosa tutti quelli che fossero anche minimamente interessati a fermare questa vergognosa strage quotidiana in nome di un vile e sanguinario divertimento.
Gli Amministratori del Gruppo
Daniela Casprini
Davide Vianello
Eva Milan
Maria-Rosaria Briguglio
Rosario Madaffari
Gik Senders
IL LINK:
http://www.facebook.com/group.php?gid=56221250828
venerdì 13 novembre 2009
Troppi animali domestici uccisi senza motivo
LUGANO “In Ticino troppi animali domestici sani vengono uccisi senza scrupoli”. A lanciare l’allarme è Offensiva Animalista, il gruppo che da oltre un anno si sta battendo per i diritti degli animali nella Svizzera italiana. Cani, gatti, criceti, conigli in perfetta salute, soppressi per motivi banali. I dettagli li racconta un’attivista che desidera restare anonima. “La cosa peggiore - spiega - è che i veterinari continuano a tacere e a smentire. Eseguono e basta. Negli ultimi tempi, per fortuna, qualcuno si è ribellato”.
Boom di soppressioni a primavera – Stando alle segnalazioni raccolte da Offensiva Animalista ogni giorno in Ticino verrebbero uccisi circa dai 2 ai 6 animali sani. “La colpa è soprattutto dei padroni - che se ne vogliono liberare facilmente – riprende l’attivista -. Basta che il cane abbia raggiunto una certa età o abbia un leggero problema fisico ed ecco che si ricorre a una puntura letale. Ma vi sembra giusto? Ci sono casi in cui una donna resta incinta e per paura di contrarre fantomatiche malattie fa sopprimere il gatto”. Il boom di soppressioni si verificherebbe in primavera. “E questo perché a Natale si usa spesso regalare un animale - conferma - . Poi, nei mesi a seguire, non lo si vuole più. Tra le vittime più frequenti ci sono, inoltre, i randagi e gli animali appartenenti a persone anziane non più autosufficienti”.
L’appello – Offensiva Animalista si rivolge quindi sia ai veterinari sia ai proprietari di animali. “C’è chi tenta magari di portare il proprio cane o gatto presso la protezione animali - puntualizza la nostra interlocutrice –. Ma nel caso in cui i posti sono esauriti, l’alternativa è l’eutanasia. Questo fenomeno deve essere arginato. Non è possibile che la maggior parte dei veterinari continui a eseguire in silenzio. Abbiamo mandato loro un formulario per avere dati precisi, ma nessuno ha risposto”.
La reazione dei veterinari – “Non esistono statistiche ufficiali sulla questione”. Tullio Vanzetti, veterinario cantonale, è categorico: le leggi non vietano la soppressione degli animali ma ne fissano le condizioni . “C’è l’obbligo di ucciderli in modo indolore ed etico - precisa -. Di regola la decisione finale viene concordata tra proprietario e veterinario di fiducia”.
Il fenomeno, dunque, sembra difficilmente controllabile. Per Michele Mazzi, presidente dell’Ordine dei veterinari ticinesi la situazione non è così disastrosa come definita da Offensiva Animalista. Anzi. “Ci hanno mandato un formulario con domande assurde – puntualizza –. I toni, inoltre, erano piuttosto minacciosi. Della serie: o parlate o i vostri nomi saranno citati sui giornali. Ecco perché non abbiamo risposto. Io credo nella serietà e nella competenza dei miei colleghi. Non agli allarmismi infondati. Gli attivisti ci portino le prove di quanto sostengono, poi vedremo”. “I veterinari – gli fa eco Vanzetti –sono formati per comportarsi in maniera responsabile su queste questioni. Inoltre esiste un codice deontologico della categoria professionale. Gli animali sani vanno prioritariamente ricollocati. Per gli animali sofferenti l'eutanasia può talvolta costituire un intervento necessario ed eticamente accettabile”.
di Patrick Mancini
http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=505251&idsezione=1&idsito=1&idtipo=3
Deportazioni-Paolo Ricci a on.Martini
dei randagi italiani.
(Estraggo soltanto la parte -riguardante le deportazioni- della lettera di Paolo Ricci inviata all'on. Martini sottosegretario alla Salute. La lettera integrale in altra sezione del blog)
(...)sono convinto - per quello che ripetutamente leggo nelle denuncie fatte da volontari - che esiste un traffico di randagi catturati dai canili lager - e non lager - verso l’Europa del Nord. Lei sa meglio di me come funzionano le cose: cani abbandonati nel Belpaese - da incivili bastardi - vengono accalappiati, tenuti in osceni canili, massacrati di botte e di stenti e poi venduti ai laboratori di vivisezione. Troppi attivisti denunciano la cosa da tempo ma senza andare a fondo. E sa perché non denunciano, Signora? Perché vengono minacciati. E se la gente viene minacciata il “dictum” andreottiano che “a pensar male spesso ci si azzecca” potrebbe - in questo caso - essere valido. In effetti il problema potrebbe essere risolto individuando il punto di partenza e collegandosi con le autorità del Nord Europa. Ma anche questo è troppo difficile e oneroso per lo Stato: dopotutto sono solo cani. Da troppo tempo si parla con insistenza di una tratta di randagi verso la Germania. Il traffico, si dice, si dirama dai canili italiani verso Stoccarda, Colonia, Dűsseldorf, Francoforte e Norimberga. E non riguarda solo il Sud ma, da quello che sappiamo, anche la Toscana e altre Regioni. Esistono strani movimenti. Signore tedesche organizzano trasferimenti evitando risposte chiare. Sembra che partano 300 cani alla volta per le adozioni con costi aerei notevoli. Si parla di un business di decine di migliaia di euro. Intorno a queste operazioni si muovono personaggi umbratili che sfuggono e non rispondono alle domande che gli attivisti pongono. Ci sono cose che non corrispondono. Un furgone Ducati che fa la spola tra la Germania e l’Italia. Nomi e siti strani. Referenti non chiari. Cani prenotati e sterilizzati da una società con appoggi italiani che si occupa di tutto. Silenzi. Minacce di denuncie. Lunghi viaggi. Comportamenti ambigui. Si parla di adozioni facili in quel di Caserta. C’è un inquietante dottoressa che somministra facili adozioni. Foto innocenti di bimbi, cani e allegri nonnetti che danno l’impressione che dietro la bucolica facciata si aggiri ben altro. Ci sono nomi che non possiamo divulgare. Volontari che disperati affidano cani che non sanno dove finiscono. Troppe Madre Terese “animaliste” che dicono e non dicono. Mi domando: se i canili tedeschi sono pieni perché venire in Italia a prendere i cani? Una giornalista ha denunciato queste cose ma è stata prontamente zittita. Non ci sono prove. Come dicevano i romani “ladroni” (io sono uno di loro): “affirmanti incumbit probatio” che nella lingua del vate Dante suona così:
“Senza prove non c’è trippa per il gatto”. Ma le prove possono essere trovate se l’autorità si muove. E questa non è roba per “canare” o “gattare” o rivoluzionari vegani, questa è roba che scotta e presenta pericoli. Va bene, Signora, lei dirà: è delinquenza minore, Toto “u Curtu” non c’azzecca un piffero, ma i rischi sono comunque notevoli. E questo bubbone deve esplodere. E logicamente c’è il rischio di accusare innocenti come è già avvenuto. Ma indagare non nuoce. Non crede?
In ducati sonanti: questa storia delle adozioni è un panzana che va smontata o sono trasporti caritatevoli e noi ci sbagliamo e accusiamo innocenti?
(...)
Paolo Ricci
giovedì 12 novembre 2009
Deroghe Toscana-il CdM impugna ma dimentica la Lombardia!
Ass. Vittime della Caccia, WWF Italia
Comunicato stampa
12.11.2009
Al vaglio degli uffici giuridici tutte le iniziative possibili.
“Come può accadere che il Consiglio dei Ministri, che giustamente decide di impugnare la legge Toscana 53/2009, si dimentichi nella stessa seduta della gravissima legge 21 della Lombardia, che autorizza la caccia in deroga a varie specie di uccelli non cacciabili e che è un atto palesemente illegittimo?”.
Lo chiedono le associazioni ENPA, Fare Verde, LAC, LAV, Legambiente, LIPU, No alla Caccia, Associazione Vittime della Caccia, WWF Italia a conclusione dell’odierna seduta del Consiglio dei Ministri, sostanzialmente l’ultima prima della scadenza dei termini per l’impugnazione della legge in Corte Costituzionale.
“Quello assunto oggi dal Governo è un atteggiamento che ha dello sconcertante, a fronte non solo delle procedure di infrazione contro l’Italia e la stessa regione Lombardia, ormai prossime a condanna, ma anche e soprattutto considerando la netta violazione costituzionale rappresentata dalla legge lombarda.
La Corte Costituzionale, con sentenza n. 250 del 2008, ha infatti sancito che “sono costituzionalmente illegittime le previsioni regionali che consentono di approvare mediante legge i prelievi in deroga”. Una pronuncia chiara, cristallina e peraltro riferita proprio ad una legge sulle deroghe della regione Lombardia, che di per sé avrebbe dovuto sconsigliare la regione dall’emanare una nuova legge e che avrebbe dovuto provocare l’immediata impugnazione da parte del Consiglio dei Ministri.
Ma, per motivazioni assolutamente inspiegabili, ciò non è avvenuto, sebbene la richiesta di impugnazione della legge sia stata portata in Consiglio dei Ministri, il Governo ha scelto di non discuterla, lasciando così colpevolmente, come già avvenne lo scorso anno, che i termini per l’impugnazione andassero in scadenza.
Si consuma così un nuovo atto di questa sorta di via crucis della legalità rappresentata dalla legge 21 della Lombardia, che ha visto, nell’ordine, il presidente Formigoni tradire i suoi stessi impegni (“Mai più leggi sulle deroghe”), il Consiglio regionale emanare la nuova legge (“Tanto il Governo non la impugna”) e infine il Governo “dimenticare” l’impugnazione.
La conseguenza immediata è che le regole più alte, quelle della Costituzione e della coerenza al diritto comunitario, sono state sospese per via dei cacciatori di fringuelli e dei loro interessi, di parte e illegittimi.
Tuttavia, è una storia che non si esaurisce qui: chiederemo al Governo, in tutte le forme che la legge ci consente, le ragioni di questa gravissima “dimenticanza” amministrativa e già da subito valuteremo ogni possibile iniziativa per ripristinare, su questa e su analoghe vicende, uno stato di diritto e di legalità.
mercoledì 11 novembre 2009
ANIMALI IN AUTOBUS - Regolamenti Italia
Trasporto di animali domestici in AUTOBUS
NMA (Ferrovie Nord Milano Autobus)
28) Il trasporto di piccoli animali, così come specificato al successivo punto 31) è ammesso solamente sulle autolinee di Gran Turismo, ma non su quelle internazionali.
30) Il trasporto di animali, esclusi i cani guida, può essere rifiutato in caso di affollamento dell’autobus.
31) I cani guida sono ammessi gratuitamente a meno che il non vedente sia assistito da accompagnatore con viaggio gratuito; per tutti gli altri animali domestici deve essere acquistato il relativo biglietto alla tariffa in vigore, pari al 50% del biglietto di corsa semplice.
Segnalato da: Stefano G.
a. ogni viaggiatore può portare con sé un solo cane guida o da caccia o di piccole dimensioni, munito di museruola a paniere. Mentre i cani guida sono ammessi gratuitamente, per tutti gli altri cani deve essere acquistato il biglietto alla tariffa minima in vigore;
b. il cane da caccia deve essere tenuto al guinzaglio dal viaggiatore munito di licenza di caccia e portato verso l'uscita in modo da non ingombrare il passaggio, mentre il cane di piccole dimensioni deve essere tenuto in modo da non arrecare disturbo agli altri viaggiatori;
c. i cani guida ed i cagnolini sono ammessi in vettura senza limitazione di orario; l'ammissione dei cani da caccia dall'inizio del servizio alle ore 8 e dalle ore 20 al termine del servizio. (Circolari Ministero dei Trasporti n. 2050/F dell'8 novembre 1950 e n. 5403 del 27 dicembre 1950);
d. ove il cane insudici o deteriori la vettura o rechi danno ai passeggeri o cose, la persona che l'accompagna è tenuta al pagamento di una ammenda ed al risarcimento dei danni.
2. Il proprietario, o detentore a qualsiasi titolo, che conduce animali sui mezzi di trasporto pubblico dovrà aver cura che gli stessi non sporchino o creino disturbo o danno alcuno agli altri passeggeri o alla vettura.
3. Non potranno essere trasportati sui mezzi di trasporto pubblico animali appartenenti a specie selvatiche di comprovata pericolosità.
- devono essere di piccole dimensioni
- non devono arrecare disturbo
- non devono essere pericolosi
- devono essere tenuti in braccio e/o in appositi contenitori/gabbiette coperti per evitare reazioni di paura negli animali e nei passeggeri
- in ogni caso devono essere dotati di strumenti, quali museruola, guinzaglio, ecc., che impediscano loro di nuocere agli altri passeggeri.
Ove gli animali insudicino o deteriorino la vettura, il proprietario è tenuto a provvedere all'immediata e sommaria disinfezione: qualora ciò non avvenga verranno applicate le sanzioni previste ed è tenuto al risarcimento dei danni.
I cani che accompagnano i passeggeri non vedenti hanno libero accesso ai mezzi ATM.
Il trasporto degli animali potrà essere rifiutato in caso di notevole affollamento dei mezzi pubblici.
- trasporto gratuito, su tutte le vetture, dei cani guida che accompagnano i non vedenti. I cani dovranno essere muniti di museruola e tenuti al guinzaglio;
- trasporto gratuito di animali domestici di piccola taglia sistemati in apposito contenitore delle dimensioni dei normali colli già ammessi (25x30x50), che impedisca loro qualsiasi contatto con l’esterno;
- è ammesso il trasporto di un solo contenitore con animali per passeggero e non più di due contenitori con animali per vettura, non comprendendo in tale computo i cani guida per non vedenti;
- qualora l’animale insudici, deteriori la vettura o provochi in qualunque modo un danno a persone o cose, il proprietario è tenuto a dichiarare le proprie generalità al personale aziendale ed al risarcimento del danno relativo, anche con successiva quantificazione, restando la Trieste Trasporti S.p.A. libera da qualunque responsabilità al riguardo.
Il trasporto di animali potrà essere rifiutato o interrotto senza diritto al rimborso del biglietto ai proprietari degli stessi, ad insindacabile giudizio del personale aziendale, in caso di notevole affollamento delle vetture, di pregiudizio della sicurezza dei passeggeri, del personale o del mezzo o qualora arrechi in qualsiasi modo disturbo ai viaggiatori.
Aggiornato a settembre 2007
A bordo dei Mezzi sono ammessi al trasporto previo pagamento della tariffa ordinaria:
- cani di piccole dimensioni solo se tenuti in braccio o al guinzaglio con museruola;
- altri animali di piccole dimensioni (gatti, uccelli, ecc.) purche' chiusi in appositi contenitori, gabbie o altri contenitori di dimensioni ridotte inferiori a 50 cm per ogni lato che impediscano, anche solo accidentalmente, il contatto fisico con l'esterno. Le gabbie ed i contenitori, durante il trasporto, devono essere tenuti in modo tale da non recare fastidio e/o danno a persone e cose.
- E' ammesso il trasporto gratuito di cani guida per non vedenti, comunque muniti di museruola;
- Il trasporto dei suddetti animali (ad eccezione dei cani guida per non vedenti) potra' essere comunque limitato od escluso, ad insindacabile giudizio del personale incaricato.
In ogni caso, la persona che accompagna l'animale e' unica responsabile dei danni provocati a cose e/o persone quale conseguenza diretta o indiretta di comportamenti o fatti provocati dallo stesso animale.
Aggiornato a settembre 2007
- cani accompagnatori di non vedenti, a cui è consentito il trasporto gratuito, purché muniti di museruola a maglie fitte e tenuti al guinzaglio;
- piccoli animali portati in braccio e muniti di museruola a maglie fitte o collocati entro appositi contenitori per il trasporto, previo pagamento di biglietto ordinario. Ogni passeggero può portare con sé un solo animale. Se l'animale insudicia o deteriora il mezzo durante il trasporto, la persona che lo accompagna è tenuta a risarcire il danno. Il rilevamento, da parte del personale aziendale, del mancato rispetto delle norme sopracitate, comporta l'allontanamento dell'animale e l'interruzione del viaggio senza alcun diritto di rimborso del biglietto pagato;
- l'animale può essere allontanato, senza diritto al rimborso del biglietto, ad insindacabile giudizio del personale aziendale, in caso di notevole affollamento delle vetture, di pregiudizio della sicurezza dei passeggeri, del personale o del mezzo e qualora arrechi in qualsiasi modo disturbo ai viaggiatori.
Norme bagagli al seguito:
- Il viaggiatore può portare con se gratuitamente bagagli o colli di peso non superiore a kg. 10 e di dimensioni non superiori a cm 50 x 20 x 25;
- per gli altri bagagli che il viaggiatore porti con se, entro il limite del peso massimo complessivo di kg. 20 e per i quali la somma delle tre dimensioni complessivamente per tutti i bagagli non sia superiore a cm 150, sempre che, per ciascun collo, due di tali dimensioni non superino i cm 50, si applicano le tariffe risultanti dalle tabelle prezzi.
· Sono ammessi i cani di piccola e media taglia purché siano tenuti in braccio dal passeggero e/o siano muniti di museruola e guinzaglio.
· Sono ammessi i cani da caccia, durante la stagione venatoria e solo tra l'inizio del servizio e le ore 8,00 e tra le ore 18,30 e la fine del servizio.
· I cani da caccia devono essere singolarmente accompagnati.
· Chi viaggia con animali al seguito ne è responsabile.
· Gli animali tenuti in ceste o gabbie sono soggetti alla tariffa dei bagagli al seguito, quelli tenuti in braccio o al guinzaglio sono soggetti alla stessa tariffa del viaggiatore. Fanno eccezione i cani guida per ciechi che possono accompagnare gratuitamente il viaggiatore.
www.actre.it
1. i cani che accompagnano i passeggeri non vedenti possono salire liberamente sui mezzi aziendali.
2. gli animali di piccola taglia possono viaggiare gratuitamente, portati in braccio o dentro gabbiette o contenitori protetti le cui dimensioni siano inferiori a cm 50x30x30 (limite previsto per gli oggetti trasportabili senza il titolo di viaggio); gli altri animali possono viaggiare, a pagamento, dentro apposite gabbie o contenitori protetti che comunque non superino le dimensioni massime consentite per il trasporto di oggetti, come indicato all'articolo successivo (cm 40x60x80)
3. i cani portati in braccio devono essere muniti di un'adeguata museruola.
4. ogni passeggero può accompagnare un solo animale. In caso di notevole affollamento del mezzo, per motivi di sicurezza dei passeggeri, il personale aziendale o gli agenti di forza pubblica potranno non consentirne il trasporto.
Se l’animale insudicia, deteriora la vettura, o provoca in qualunque modo un danno alle persone ed alle cose, il proprietario è tenuto al risarcimento del danno
- cani da guida per ciechi: sono ammessi se in accompagnamento di persona non vedente, al guinzaglio e con museruola
- cani di piccole dimensioni: è considerato tale l’animale che possa tenersi comodamente in braccio purché al guinzaglio e con la museruola e previo pagamento del biglietto a tariffa ordinaria
- cani da caccia o comunque cani di dimensioni medie, al guinzaglio e con la museruola e o previo pagamento del biglietto a tariffa ordinaria
Tutti i cani di cui sopra ammessi a salire in vettura devono essere tenuti in modo da non arrecare disturbo o ingombro per gli altri passeggeri. Non sono ammessi più di due cani per vettura.
- uccelli, gatti, pesci o pulcini sono ammessi al trasporto all’interno di ceste, gabbie, contenitori a condizione che questi non superino le dimensioni 40x30x30
- le ceste, le gabbie o i contenitori non presentino spigoli vivi o taglienti, non siano sudicie e maleodoranti e siano prive di becchime abbeveratoi colmi
Durante il trasporto che deve avvenire previo pagamento di biglietto a tariffa ordinaria, devono essere tenuti in modo da non arrecare danno o disturbo agli altri viaggiatori. Ogni passeggero può trasportare al massimo due ceste o gabbie o contenitori.
I passeggeri che recano con sé animali sono tenuti al risarcimento dei danni causati all’Azienda o ad altri passeggeri.
Trasporto Animali: A bordo dei mezzi non sono ammessi animali a eccezione dei casi e alle condizioni che seguono.
È ammesso il solo trasporto gratuito di:
- cani guida per non vedenti, muniti di museruola;
- cani di piccola taglia, tenuti in braccio e muniti di museruola;
- altri animali di piccola taglia (gatti, uccelli ecc.) racchiusi in ceste, gabbie o altri contenitori di dimensioni ridotte che impediscano, anche solo accidentalmente, il contatto fisico con l’esterno. In ogni caso, la persona che accompagna l’animale è tenuta al risarcimento dei danni provocati a cose e/o persone e rispondere qualora l’animale insudici la vettura o le sue pertinenze. - luglio 2008
1. A bordo delle vetture non sono ammessi animali ad eccezione dei casi ed alle condizioni che seguono.
2. E’ ammesso il trasporto gratuito di:
a) cani guida per non vedenti, comunque muniti di museruola;
b) cani di piccola taglia, purché tenuti in braccio e muniti di museruola a fitte maglie
c) altri animali di piccola taglia purché racchiusi in ceste, gabbie o altri contenitori di dimensioni ridotte che impediscano, anche solo accidentalmente, il contatto fisico con l’esterno. Le gabbie ed i contenitori, durante il trasporto, devono essere tenuti in modo tale da non recare fastidio e/o danno a persone e cose.
3. Il trasporto dei suddetti animali (ad eccezione dei cani guida per non vedenti) potrà essere limitato od escluso, ad insindacabile giudizio del conducente della vettura, in caso di affollamento della stessa.
4. In ogni caso, la persona che accompagna l’animale è tenuta al risarcimento dei danni provocati a cose e/o persone.
Aggiornato febbraio 2007 - valido a maggio 2008
Quindi io che non ho un cane di piccola taglia, e non sono non vedente, non posso circolare sui vostri mezzi pubblici con il mio Labrador (uno dei cani più docili al mondo), neppure con la museruola, però nello stesso documento scopro che: Possono essere trasportati gratuitamente anche: - carrozzine e passeggini per bambini, purché ripiegati; - piccoli strumenti musicali; - canne da pesca e sci; - fucili da caccia, purché smontati e tenuti nella custodia.
Quindi posso trasportare dei fucili da caccia (!?!) ma non un Labrador ??
A me questa sembra una cosa completamente assurda e completamente fuori dalla logica, e che istiga all'abbandono degli animali.
Invitandovi a riflettere su questa cosa si porgono distinti saluti
Luca Bettinelli - maggio 2008
Dogwelcome condivide appieno la campagna pisana "Comitato Bau" che chiede modifiche nel regolamento - aprile 2008
1. E' consentito l'accesso degli animali su tutti i mezzi di trasporto pubblico operanti nel Comune di Prato, secondo la carta della mobilita' redatta dal gestore del trasporto pubblico.
2. L'animale dovrà in ogni caso essere accompagnato dal padrone o detentore a qualsiasi titolo; per i cani è obbligatorio l'uso del guinzaglio e della museruola.
3. Il proprietario, o detentore a qualsiasi titolo, che conduce animali sui mezzi di trasporto pubblico dovrà aver cura che gli stessi non sporchino o creino disturbo o danno alcuno agli altri passeggeri o alla vettura.
4. Non potranno essere trasportati sui mezzi di trasporto pubblico animali appartenenti a specie selvatiche di comprovata pericolosità.
Ai passeggeri delle vetture è fatto divieto di portarvi cani o altri animali, salvo le particolari concessioni riguardanti i cani da guida per i ciechi, ed i cani di piccole dimensioni, per i quali vigono le seguenti norme: a) ogni viaggiatore può portare con sé un solo cane guida o da caccia, o di limitata dimensione. Il cane deve essere munito di museruola a paniere. Mentre i cani guida sono ammessi gratuitamente, per tutti gli altri cani, deve essere acquistato il biglietto a tariffa in vigore; b) Il cagnolino di dimensioni limitate deve essere tenuto in modo da non recare disturbo agli altri viaggiatori; c) I cani guida ed i cagnolini sono ammessi in vettura senza limitazioni di orario; d) Ove il cane insudici o deteriori la vettura o arrechi danno a passeggeri e cose, la persona che l’accompagna è tenuta al risarcimento dei danni.
Segnalato da: Caterina Lantieri, aprile 2007
Sono ammessi i cani di piccola e media taglia, paganti il biglietto ordinario. Devono essere muniti di guinzaglio e museruola a paniere.
Durante il trasporto devono essere tenuti in modo da non arrecare fastidio e danno a persone o cose, non ingombrare i passaggi né le porte.
Sono ammessi non più di due cani per vettura. Sono ammessi al trasporto gratuito i cani guida per non vedenti.
Gatti e uccelli:
E' consentito il trasporto in gabbie o ceste di dimensioni non superiori a cm. 25x45x80 [Attenzione: nell'ultimo aggiornamento del regolamento (ottobre 2007) non vi è la specifica delle dimensioni].
Le gabbie ed i contenitori durante il trasporto devono essere tenuti in modo da non arrecare fastidio e danno a persone o cose.
I passeggeri che accompagnano gli animali sono tenuti a risarcire eventuali danni provocati alla vettura, a cose o ad altri viaggiatori.
NB.: II trasporto degli animali e dei bagagli può essere limitato o rifiutato per esigenze legate al servizio, a giudizio del personale aziendale
Aggiornato a: 31 gennaio 2008
Il trasporto dei cani é limitato a piccoli cani, ai cani da caccia ed ai cani che guidano i non vedenti, secondo le norme appresso indicate e con l'applicazione degli stessi prezzi previsti per il trasporto di persone.
A) Cani da caccia (siiiigh !!! [N.d.R.] )
Il trasporto e consentito solo sulle linee extraurbane e durante la stagione venatoria dall'inizio servizio fino alle ore 8,00 e dalle 20,00 a fine servizio; altrimenti nella prima e ultima corsa. Devono essere condotti da persona munita di licenza di caccia ed il loro trasporto e ammesso solo se muniti di guinzaglio, museruola e non vi siano proteste da parte degli altri viaggiatori.
B) Cani guida per i non vedenti e piccoli cani
Sono trasportati gratuitamente in ragione di un cane per ogni non vedente. Ogni viaggiatore può portare con se un solo cane ed in ciascun autobus non possono essere ammessi complessivamente più di quattro cani.
In tutti i casi il cane deve essere munito di museruola a maglie fitte e tenuto in braccio, quando trattasi di piccolo cane e al guinzaglio presso la persona che lo conduce, negli altri casi, in modo da non ingombrare la corsia o le porte e da non arrecare disturbo agli altri viaggiatori. In caso contrario il viaggiatore dovrà essere allontanato senza diritto al rimborso del biglietto. In caso di affollamento è vietato il trasporto dei cani, esclusi quelli che guidano i non vedenti. La persona che conduce il cane è tenuta a risarcire i danni qualora lo stesso insudici o deteriori in altro modo l'autobus.
L'animale dovrà in ogni caso essere accompagnato dal padrone o detentore a qualsiasi titolo; per i cani è obbligatorio l'uso del guinzaglio e della museruola.
Il proprietario, o detentore a qualsiasi titolo, che conduce animali sui mezzi di trasporto pubblico dovrà aver cura che gli stessi non sporchino o creino disturbo o danno alcuno agli altri passeggeri o alla vettura.
Non potranno essere trasportati sui mezzi di trasporto pubblico animali appartenenti a specie selvatiche di comprovata pericolosità.
settembre 2007
- Quello che è capitato a noi lo scorso fine settimana a Capri: con il cane (peso: 5 kg) sugli autobus non ci hanno fatto salire. E' da notare che a Capri non ci si può andare con i mezzi propri e che la strada da Capri ad Anacapri (che abbiamo dovuto percorrere a piedi) è notevolmente pericolosa e inadatta al passeggio...
ottobre 2007
- Se doveste inopportunamente venire in vacanza in Sicilia sappiate che:
1- i cani non possono balneare mai in nessuna delle spiagge dell'isola; 2 - le suddette compagnie di autolinee che collegano Palermo a Catania e Messina, e Palermo con l'aeroporto obbligano al trsporto di cani negli appositi trasportini a terra, nonostante si paghi un intero biglietto, anche se con guinzaglio e museruola e talvolta non prendono affatto i cani a bordo. Viaggio spesso in aereo perchè il mio è di piccola taglia (viene con me in cabina) e l'autobus per l'aeroporto mi ha spesso lasciato a terra. Se atterrate in Sicilia prendete il Trinacria Express nel piano interrato dell'aeroporto. Sono siciliana e la mancanza di rispetto per i cani e gli animali in genere nell'isola, mi fa arrossire.
martedì 10 novembre 2009
SOS Coala
SYDNEY (10 novembre) - Il koala, uno degli animali simbolo dell'Australia, sta rapidamente scomparendo dal continente a causa dello sviluppo urbano e del cambiamento climatico. E' urgente che il governo lo includa fra le specie a rischio.
E' quanto afferma Koala Foundation, che ha condotto il più esteso censimento nazionale finora tentato dell'orsetto marsupiale. La Koala Foundation ha presentato i dati oggi a Canberra ad un convegno di 20 dei maggiori esperti mondiali della specie, avviando cosi la procedura per classificare la specie come vulnerabile.
Secondo la portavoce della Fondazione, Deborah Tabart, vi sono resistenze politiche alla dichiarazione di specie minacciata, che ostacolerebbe progetti di sviluppo e infrastrutture. Infatti un più alto status di conservazione per i koala potrebbe avere profonde implicazioni sulle decisioni delle autorità in materia
di sviluppo costiero e di disboscamento dei terreni.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=79789&sez=HOME_PIACERI
sabato 7 novembre 2009
Deroghe Veneto2: doppia bocciatura del TAR!
Caccia in deroga, il Tar (ri)boccia Galan
La Regione ora dice stop: limiti raggiunti
In 7 giorni doppia bacchettata sul via libera alle doppiette per storno, pispola, fringuello e peppola. E Venezia sospende tutto: «Quantitativi massimi superati»
VENEZIA - Il Tar del Veneto con un nuovo decreto cautelare ha bocciato anche la seconda delibera regionale in tema di caccia in deroga: lo annuncia la Lega Anticaccia, esprimendo soddisfazione per quella che definisce la bocciatura del «lodo Galan bis». «Questa è la seconda bocciatura di una delibera regionale sulla caccia in deroga nell’arco di soli sette giorni - si legge nella nota dell'associazione - dato che lo stesso Tar con decreto del 30 ottobre scorso aveva bocciato la precedente decisione (del 6 ottobre, ndr) per gli stessi identici motivi». «Con quest’ultima - ancora il Lac - veniva concessa la caccia di storno, pispola, fringuello e peppola», tutte specie protette da legge statale e da direttiva comunitaria.
Il Tar aveva stoppato palazzo Balbi in seguito ad un ricorso della Lac e delle associazioni Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf.
Potere del caso, a stretto giro di posta rispetto alla seconda bacchettata da parte dei giudici amministrativi, la Regione ha sospeso la caccia in deroga per il raggiungimento dei quantitativi massimi previsti per la stagione venatoria 2009-2010. La ratio della sospensione è (sarebbe) la seguente. Nel rispetto della normativa comunitaria e della Legge regionale, le regioni possono prelevare un numero definito di capi di specie che non sono normalmente cacciabili, ma che sono considerati dagli istituti scientifici in buono stato di conservazione.
Il limite massimo del «prelievo», stabilito dell’uno per cento della mortalità annua delle specie, inserito nella delibera della Giunta regionale, fanno sapere da Venezia, è stato raggiunto, considerata la raccolta delle schede quindicinali compilate dai cacciatori (i dati sono forniti alla Regione dalle Province.
Pacifico il commento di Elena Donazzan, assessore regionale alle Politiche venatorie: «Nel rispetto della normativa e degli impegni assunti in sede europea relativamente ai controlli, abbiamo predisposto il decreto a firma del presidente, che sospende per la stagione venatoria 2009-10 la caccia alle specie in deroga». «In questo modo - ha aggiunto - accogliamo anche le preoccupazioni recentemente espresse dal Tar». Non plus ultra, insomma.
06 novembre 2009
venerdì 6 novembre 2009
Anche gli umani trasmettono virus agli animali
Anche gli umani trasmettono virus agli animali.
Ecco la prova
6 - 11 - 2009
Scritto da Asylum Italia
Gli scienziati hanno scoperto il primo esempio di battere umano in grado di infettare la specie animale.
Sorprendentemente il processo è il primo scoperto in diecimila anni da quando cioè gli animali sono diventati domestici. Si tratta dello Staphylococcus aureus, che è un gran problema per i polli ed è tutta colpa nostra. ll battere crea infezioni alle ossa e alle articolazioni dei polli rendendoli zoppi e conducendoli al macello (prima del tempo!)
Forse, a ben pensarci, l'influenza H1N1, passata (forse) dai maiali all'uomo in Messico, potrebbe essere la vendetta trasversale ordinata da una banda di polli.
martedì 3 novembre 2009
Caccia: strage di cani a Pantalla per bocconi avvelenati.
Strage di cani a Pantalla
per bocconi avvelenati
per evitare ulteriori perdite
Numerosi episodi di uccisione di animali si sono verificati negli ultimi tempi nella zona di Pantalla di Todi.
Ignoti, ma non troppo, hanno disseminato il territorio di esche avvelenate.
Nei giorni scorsi, l’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco, ha avuto un incontro con la Federazione Nazionale della Caccia, sezione di Pantalla, nella persona del Presidente, Signor Ermanno Proietti Foglietti.
Per Ruggiano “a questa barbara manifestazione di disinteresse per ‘il miglior amico dell’uomo’, è arrivato il momento di dire basta.”
E la soluzione sarebbe stata individuata in una ordinanza che vieti la caccia con l’ausilio dei cani nella zona dove sono stati rinvenuti i bocconi avvelenati. Una disposizione che nel frattempo i cacciatori più consapevoli e rispettosi dei loro segugi avranno sicuramente attuato spontaneamente. Una decisione che sembrerebbe spostare l'attenzione verso una guerra interna al mondo della caccia.
Ma forse, per dare un “taglio” definitivo alla questione sarebbe opportuno un sincero confronto fra le parti in causa per capire prima di tutto le ragioni del contrasto perché, a parte qualche psicopatico che dovesse circolare liberamente, di solito si arriva a questo punto quando gli animi sono esacerbati e di solito la ragione- a parte le uccisioni che sono fatti imputabili a pochi criminali- non sta solo da una parte.
Anche nel campo dei cacciatori c'è qualcuno che dovrebbe essere indotto a fare autocritica: per il modo in cui tratta i propri cani ed i vicini, assillati giorno e notte dal latrare di animali lasciati in spazi ristretti e con scarsa alimentazione.
tratto da: www.iltamtam.it
lunedì 2 novembre 2009
Deroghe Veneto:delibera fotocopia sulla caccia in Veneto
La Giunta regionale del Veneto in seduta straordinaria raggira il decreto del TAR del Veneto che bloccava la caccia agli uccelli insettivori protetti.
Calpestata la legalità per fare l’ennesimo regalo ai cacciatori dei piccoli uccelli migratori: pronto un nuovo ricorso, in cantiere una denuncia alla Procura della Repubblica.
La Giunta Galan ieri notte 30 ottobre 2009, in orario di chiusura degli uffici pubblici, si è addirittura riunita in seduta straordinaria, niente meno che presso il Genio Civile di Padova, per approvare una delibera fotocopia della precedente sulla caccia ai piccoli uccelli migratori, protetti dalla legge statale e dalla Direttiva Comunitaria 409/79/CEE, quali Pispole, Fringuelli, Peppole e Storni
La Giunta regionale così facendo ha calpestato le decisioni del TAR del Veneto che, proprio il gorno prima con Decreto cautelare n.986/2009 del 29/10/2009, aveva stabilito che “sussiste il requisito dell’immediata gravità e irreparabilità del danno” bloccando la precedente delibera del 6 ottobre 2009 sulla “caccia in deroga”.
Le modifiche apportate rispetto alla precedente delibera sono praticamente inesistenti dal momento che è stato modificato il carniere totale regionale ma non il carniere giornaliero di ogni singolo cacciatore che potrà continuare a cacciare come il giorno prima.
Viene così approvato il “Lodo Galan - bis” che conferisce ai cacciatori dei piccoli uccelli migratori protetti l’immunità dal reato di bracconaggio previsto dalla legge sulla caccia, la 157/92, per chi abbatte specie protette.
In 15 anni di governatorato Galan mai prima d’ora in Veneto si era assistito ad un così solerte intervento in emergenza della giunta regionale come quello sulla caccia in deroga di venerdì notte.
La Giunta regionale invece di affrontare i problemi urgenti dei cittadini come quelli delle migliaia di veneti che hanno perso il posto di lavoro, delle altre migliaia che stanno terminando il periodo di cassa integrazione per poi ritrovarsi disoccupati, degli imprenditori che pur di non chiudere la propria azienda stanno vendendo l’automobile e prosciugando i risparmi in banca per pagare i propri operai, della gente che alla quarta settimana è costretta a rivolgersi alla Caritas per poter mangiare, dell’aria inquinata che ci avvelena tutti, del piano di risanamento dell’aria regionale bocciato dall’Unione Europea e delle sanzioni multimilionarie che dal 2011 dovranno pagare i cittadini veneti, dei piani cave e di risanamento delle acque che nessuno da anni approva a vantaggio di cavatori ed inquinatori, del il piano regionale sui rifiuti, è solertissima nel riunirsi in emergenza per ridare il via libera a quello che nel resto d’Italia è considerato bracconaggio e sanzionato penalmente dalla legge.
Andrea Zanoni presidente della LAC del Veneto ha dichiarato: “Quello utilizzato dalla Giunta Galan è un espediente di bassissimo profilo, sono ricorsi a mezzucci molto scorretti solo per conquistare qualche giorno in più di caccia agli uccelli protetti. Questo è un modo poco onorevole utilizzato per scavalcare le leggi, stupisce che un comportamento del genere venga attuato da una pubblica amministrazione che dovrebbe invece dare l’esempio nel rispetto rigoroso delle leggi. Speriamo che i cittadini veneti che dovranno pagare pesantissime sanzioni dell’Unione Europea per la violazione delle Direttive Comunitarie che tutelano la fauna selvatica, alle prossime elezioni regionali diano il loro contributo per mandare a casa il “soldato” Galan e tutti i suoi compari. Ora con i nostri legali stiamo valutando la possibilità di un esposto alla Procura della Repubblica per eventuali reati a carico della Giunta regionale per mancata ottemperanza alle decisioni del TAR.”
Michele Bertucco presidente di Legambiente Veneto ha dichiarato: “La nuova delibera della Giunta regionale sulla caccia in deroga è una decisione scandalosa che si fa beffa del TAR e dell’Unione Europea e soprattutto per le dichiarazioni fatte in precedenza dall’europarlamentare Berlato sembra una decisione presa sotto dettatura della lobby dei cacciatori.” A breve verrà presentato un ricorso al TAR contro la nuova delibera.
LAC, LEGAMBIENTE, LAV ed ENPA
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