Pagine

domenica 15 novembre 2009

malacaccia veneta

Malacaccia veneta: sequestrati migliaia di uccellini a Vicenza

Blitz della Polizia provinciale nell'Alto Vicentino: in un negozio beccacce, tordi, allodole ma anche pettirossi, peppole e cince. Un centinaio di volatili nelle gabbie. Trovati anche bisturi e medicinali per incidere le bestiole e selezionare i maschi. Nei guai anche due acquirenti (09/11/09)

Numeri impressionanti: 3.002 beccacce, 2.035 allodole, 117 storni, 123 merli, 109 tordi bottacci, 34 tordi sasselli, 250 fringuelli, 33 peppole, 58 cesene e 139 tra pettirossi, cince, lui, fanelli, strillozzi, passere scopaiole e non solo. E poi richiami vivi come tordi, sasselli fringuelli, peppole e allodole. Tutte sequestrate dalla Polizia provinciale a un grosso commerciante di prodotti alimentari dell'Alto Vicentino sorpreso nel suo esercizio con ben 5.900 uccelli congelati ed un centinaio di richiami vivi privi di fascetta di identificazione. Un'indagine che tra l'altro potrebbe riservare ancora sorprese.

«Sono davvero soddisfatto per l'ottimo lavoro svolto dagli agenti della Polizia provinciale - ha detto Marcello Spigolon, assessore provinciale alla Caccia e pesca -. Al comandante Claudio Meggiolaro e a tutto il personale, a cominciare da quello che ha svolto materialmente l'operazione, il mio vivo apprezzamento ed il ringraziamento per l'acume investigativo dimostrato anche in questa occasione a difesa della legalità”.

I richiami vivi, tra l'altro, erano ben nascosti in un vano camuffato dell'azienda. A rendere ancor più pesante il bilancio dell'operazione, durante la quale il titolare della ditta ha cercato di opporsi al prelievo del corpo di reato e che ha determinato il piantonamento da parte degli agenti della cella frigorifera nelle ore notturne, anche il sequestro di un centinaio di fascette di vario colore false ed alcune della provincia di Verona ma soprattutto una trentina di bisturi e vari medicinali ad uso veterinario. «Servivano – spiega Meggiolaro – per selezionare i richiami. E' una pratica barbara, si incide sul fianco il volatile per determinarne il sesso, visto che sono i maschi ad essere usati per questa pratica. I medicinali servivano a supportare tali incisioni».

Per tutto ciò, il titolare della ditta è stato denunciato all'autorità giudiziaria per commercio illegale di fauna selvatica viva e morta, per detenzione di fauna protetta, per maltrattamento di animali e per esercizio abusivo dell'attività veterinaria. Con lui denunciate altre due persone sorprese ad acquistare richiami vivi illegali.

tratto da: tutelafauna

Nessun commento:

Posta un commento