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martedì 27 ottobre 2009

ESCHE AVVELENATE-INDAGINI INVESTIGATIVE


ATTIVITA' DI POLIZIA GIUDIZIARIA DI CONTRASTO
AGLI ATTI CRIMINALI DI AVVELENAMENTO ANIMALI.


NUCLEO POLIZIA GIUDIZIARIA
U.O. Antiveleni e Coord. Vigilanza Volontaria di Firenze


Gli avvelenamenti di animali sono punibili con la reclusione e/o multa e richiedono particolari indagini investigative congiunte a fatti dolosi puniti con specifica gravità dal Codice Penale e da altre leggi connesse.

Con riferimento alle attività di P.G. si possono evidenziare particolari accorgimenti nell’ambito delle investigazioni, se eseguiti con rituale tempestività e puntualità, possono rilevarsi importanti per la conclusione delle indagini. Per cui avremo dei dati oggettivi di valutazione per :

Le attività per il contrasto agli atti criminali di avvelenamento animali:

θ Segnalazione d’avvelenamento dell’ animale o rinvenimento d’esche – sia da parte di privati che di Enti;
θ L’intervento del medico veterinario – diagnosi sull’animale o del reperto;

θ Acquisizione da parte del medico veterinario di reperti (esche, rigurgito, parti anatomiche – stomaco, fegato, reni, sangue, ecc.) ;
θ Comunicazione del veterinario alla P.G. della scheda descrittiva prevista dalla LRT n. 39/01 entro le 24 ore, dove è indicato la sintomatologia dell’animale colpito, il proprietario, la zona e altre informazioni utili, e se vi sono reperti da acquisire per le analisi;
θ Segnalazioni telefoniche da parte di privati;
θ Formazione del fascicolo, debitamente numerato;
θ Inserimento dei dati sul computer, al fine di non perdere le informazioni acquisite ;
θ Trasmissione reperti all’ I.Z.P. o Università di Tossicologia Veterinaria di Pisa, indicando o
allegando scheda veterinaria per l’individuazione di sostanze tossiche e/o dei principi attivi in loro contenute;

NEL CONTEMPO :

Vengono attivate tutte le forme d’investigazione al fine di procedere con celerità alle attività sul territorio dove, per mezzo di verbali formali sono acquisite tutte le informazioni necessarie alla ricerca di prove o indizi da parte dei presunti responsabili.
Al termine delle indagini, si procede a trasmettere la C.N.R. all’Autorità Giudiziaria per i reati di cui :
θ Se vi è danneggiamento ad animali : art. 638 c.p. (perseguibile a querela) – 544 ter c.p. (o 544 bis, nel caso d’uccisione) o comunque l’art. 674 c.p. per getto pericoloso di cose in caso d’esche o bocconi avvelenati ( perseguibili d’ufficio);
θ Se le esche sono posizionate in aree oggetto di caccia o Istituti Faunistici o in ogni caso se vi è fauna selvatica morta (volpi, faine, ecc. si procede anche con il reato di cui all’art. 21 lett. U) 30 lett. H) L. 157/92;
θ SE NEGATIVE, ma vi sono animali morti o avvelenati, si procede comunque alla trasmissione della C.N.R. ;

FINALITA’ DELLE INDAGINI

θ Le informazioni rilevate nelle fasi precedenti, sono conservate nella banca dati al fine di comparare tutte le notizie utili ai fini delle indagini;
θ Nell’arco di medio o lungo termine, abbiamo rilevato nell’area delle indagini, elementi che possono essere importanti per i successivi atti investigativi;

Per cui avremo :

θ Il monitoraggio della zona oggetto del controllo; se terreno libero o soggetto a particolari vincoli faunistici : (Z.R.C. – A.F.V. – A.A.V., Oasi, Zone vincolate) o ad aree urbane o private, ecc.);
θ Il rilievo dei punti d’avvelenamento nella cartografia generale;
θ Le denunce / querele, SS.II. delle persone informate sui fatti, dove possono essere rilevati i particolari che danno indicazioni all’individuazione del presunto responsabile;


L’acquisizione dei dati:

θ È indispensabile l’acquisizione dei dati concernenti ad ogni caso d’avvelenamento, completi di tutti i minimi particolari :
θ (es. targhe auto, persone sospette, periodo di immissione delle esche, zone di divieto, AFV, ecc.)
θ E’ necessario la completa cartografia dei casi d’avvelenamento per verificare immediatamente l’entità degli eventi criminosi;
θ E’ necessario l’acquisizione delle tipologie di sostanze tossiche immesse sul territorio, ai fini di procedere alle indagini;
θ Notiziare l’A.G. dei reati venuti a conoscenza, completa di tutti gli elementi ai fini di avere una raccolta completa dei fatti per procedere anche in periodi successivi.


Le difficoltà delle indagini e i tempi d’attuazione.

Per quanto sopra evidenziato è certo che gli accertamenti investigativi sono sicuramente tra le più complessi nell’ambito delle indagini di Polizia Giudiziaria, in effetti, si contrasta con conformazioni territoriali delle più diverse, dalle aree boscate o agricole, alle aree urbanizzate o addiruttura all’interno delle città e paesi, con l’assenza d’elementi probatori o fattori indiziari a che possono condurre tracce a carico di persone note.
In conseguenza di ciò, il fascicolo delle indagini è aperto sempre a carico di “ Ignoti ”, inoltre si contrasta contro un’elevata omertà da parte dei cittadini che sono a conoscenza dei fatti, sia da chi materialmente ha subito un danno.

In merito ai veleni usati per gli atti criminosi, si contrasta purtroppo, con prodotti molto tossici che comunemente sono venduti presso comuni negozi di civaie, consorzi agrari, cooperative agricole, ecc. e quindi di facile o addirittura di libero acquisto da parte di privati.


Conflitto con vari elementi delittuosi di indole psicologico


Avvelenamenti riguardo alla gestione della fauna:

• Si riscontrano eventi criminosi legati all’attività venatoria, ossia al controllo indiscriminato della fauna selvatica predatrice, riferita alla bonifica dei territori da volpi, faine, puzzole, donnole, ecc., o cani e gatti di proprietà lasciati incustoditi, anche in aree vietate alla caccia o in Istituti Faunistici Venatori;
• Al ripopolamento di fauna selvatica cacciabile, (fagiani, lepri, ecc.) nel periodo di immissione sul territorio per il ripopolamento della fauna cacciabile;
• Alla riproduzione della fauna selvatica cacciabile nel periodo primaverile, ossia riferito alla tutela dei piccoli nati da animali predatori.


Avvelenamenti riguardo alla raccolta di tartufi:

• E’ sempre più evidente le fattispecie d’episodi criminosi a danno di cercatori di tartufi, in altre parole, l’uccisione del cane del rivale per procurarsi la zona migliore ai danni del concorrente;
• Le aree interessate sono spesso avvelenate con esche disposte nelle tartufaie. Il fenomeno è in espansione nell’area del Mugello, Alto Mugello e zona Empolese Val d’Elsa;
• I danni arrecati ai cani addestrati è di rilevante consistenza, considerato che un cane da tartufi addestrato ha un valore commerciale fino a circa cinquemila €.


Avvelenamenti riguardo a dissidi condominiali:

• L’incremento delle sostanze tossiche e velenose immesse nei giardini privati, nei recinti di stabulazione dei cani, nelle terrazze delle abitazioni ovvero anche strade e nei giardini pubblici delle città, è un fenomeno di rilevante pericolosità, non solo per gli animali ma anche per le persone e bambini.
• Molti casi sono stati segnalati e poi certificati da corrette analisi tossicologiche per la morte di cani o gatti di proprietà avvelenati con prodotti tossici, proprio all’interno delle proprietà private e delle mura domestiche.
• L’uso di prodotti tossici e velenosi, è usato anche per banali liti condominiali o dissidi tra vicinato, che per rivalsa uccidono l’animale del rivale.


Avvelenamenti riguardo al disturbo degli animali:

• L’uso d’esche avvelenate per uccidere gli animali domestici, colonie feline di gatti liberi, censite dai comuni, piccioni selvatici, anatre dei laghetti cittadini, ecc. e di conseguenza di proprietà dell’Ente Pubblico, sta assumendo proporzioni ragguardevoli, tanto da allarmare l’opinione pubblica.
• Con grave pericolosità per le persone, sta emergendo l’uso di gettare bocconi avvelenati (anche con stricnina) nei giardini pubblici delle città, negli insediamenti urbani dove sono locate le colonie feline, nelle piazze cittadine dove si alimentano i piccioni, e così via, uccidendo centinaia d’animali in modo cruento e vile.
Avvelenamenti riguardo all’intimidazione criminosa:
• Emergono fatti legati al quel tipo d’intimidazione d’uso criminale, con i quali, al fine di imporre la propria volontà su altri, anche per fini abbietti, oppure con l’intenzione di provocare danni morali ad altra persona, per ritorsioni o vendette a carico degli avversari, sono usati veleni per uccidere l’animale d’affezione di proprietà dell’obbiettivo a cui è destinato. ( estorsioni, intimidazioni, maltrattamento sugli animali, ritorsioni per motivi di caccia, vendette per cause di lavoro, personali, passionali e così via..)


I tempi delle indagini

Come predetto è intuibile quali siano le difficoltà investigative che vengono a contrastare una corretta indagine di polizia giudiziaria, ma a fronte dell’impedimento tangibile sopra richiamato, si evidenziano i tempi d’attuazione, che possono variare tra i due e i tre anni per lo svolgimento di un’inchiesta condotta con capillare particolarità su elementi concreti che si vengono a formare nel ricevimento di dati analitici e da controlli incrociati.

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